LIBERTÀ PER NICOLETTA DOSIO E PER TUTTI GLI ATTIVISTI NO TAV IN CARCERE.31-12-2019 parteciperemo al presidio in San Lorenzo ore 17,30

Genova -

LIBERTÀ PER NICOLETTA DOSIO E PER TUTTI GLI ATTIVISTI NO TAV IN CARCERE

 

Solidali con chi si batte ogni giorno per invertire il paradigma che pone le “grandi opere” al centro del “progresso”. Si deve spendere prima per non piangere dopo. Nazionalizzare invece che privatizzare.

 

E’ stata arrestata Nicoletta Dosio, 73 anni, attivista NO TAV, che ha speso tutta la vita per la difesa e la messa in sicurezza del territorio, contro lo sperpero e la devastazione delle “grandi opere”.

 

Lo stesso giorno è crollata un pezzo di galleria sulla A26, per fortuna senza causare feriti.

 

Un mese fa è crollato un viadotto sulla A6, anche in quel caso senza causare feriti o morti, ma il tratto di autostrada è stato prima chiuso, poi riaperto su una sola corsia.

 

Sulla A7 ci sono decine di cantieri aperti da Aspi in maniera frettolosa, per porre rimedio alla pericolosità delle barriere antirumore e di numerosi viadotti e gallerie nel tratto che attraversa la Liguria, rendendo difficile lo spostamento per migliaia di persone.

 

Tutti danni enormi per la martoriata Liguria, che ancora piange i morti della tragedia del Ponte Morandi.

 

Però il prode AD di Aspi Castelucci si è dimesso e ha visto sospesa la sua milionaria liquidazione.

Sospesa, non cancellata.

 

Nel corso del mese di novembre, una serie infinita di avversità meteo hanno causato decine di frane sulle strade dell’entroterra di Genova.

 

Il governo continua a seguire le indicazioni dell’Unione Europa e taglia le risorse agli Enti Locali che, complici, approvano bilanci insufficienti a far fronte alle necessità. Sembra che il prossimo Bilancio della città Metropolitana di Genova stanzierebbe solo 10.000.000 € per la manutenzione delle strade, quando ne servirebbero 200.000.000. Oltre la metà dei ponti sulle strade in carico alla Città Metropolitana di Genova non avrebbero né gli elaborati progettuali né i collaudi delle strutture.

 

Ma l’urgenza era arrestare una donna di 73 anni. Una grande donna. La nostra Nicoletta.

 

Noi sappiamo di chi sono le colpe, noi sappiamo chi è stato complice. Noi sappiamo chi è “Stato”, anche quando i veri colpevoli ricompariranno sui media con le loro lacrime di coccodrillo. A noi non ci fregano.

 

Invitiamo tutti i lavoratori, gli iscritti ed i simpatizzanti a solidarizzare con Nicoletta e tutti i militanti in stato di fermo affinché siano liberati subito.

 

DOMANI 31 DICEMBRE 2019 ORE 17.30 PARTECIPEREMO AL PRESIDIO IN PIAZZA SAN LORENZO

 

 

Confederazione USB Liguria. Genova 30-1-2019