USB LIGURIA SI OPPONE ALLO SMANTELLAMENTO DEI CONSULTORI

Genova -

USB Liguria si oppone allo smantellamento dei consultori

 

I consultori, concepiti come luoghi aperti, non medicalizzati, svolgono un ruolo fondamentale per il diritto alla scelta individuale e consapevole di una donna, a partire dalla decisione di ricorrere ad una interruzione volontaria di gravidanza (IVG), sancita dalla L.194, fino alla tutela della salute durante la gravidanza, il parto e l’assistenza alle neomamme.

 

Per garantire tutto ciò è necessario che i consultori restino luoghi ad accesso diretto, gratuito e identificati come un servizio pubblico integrato. Luoghi di ascolto e di condivisione, dove la qualità dell’accoglienza è garantita dalla multidisciplinarietà. Luoghi dove è anche possibile incontrare persone con cui si condividono problemi o fasi di vita e costruire insieme reti di sostegno. Per questo motivo non possono essere sostituiti da un’accoglienza medicalizzata, asettica e in assenza di una relazione di aiuto basata anche sul rapporto umano.

 

I servizi rispondono a diverse tipologie di esigenze e sono rivolti a donne, minori, migranti e nuclei famigliari in genere. Nella loro struttura ideale, comprendono diverse tipologie di professionisti e professioniste (esperte ed esperti delle varie discipline, psicologhe e psicologi, ostetriche, etc.) che collaborano strettamente tra loro. È questo che li rende strutture ricche e complesse, preziose e indispensabili, nonché irrinunciabili presidi territoriali.

 

USB si oppone con forza allo svuotamento, declassamento e snaturamento dei consultori, che l’operazione messa in atto da Regione Liguria e A.Li.Sa. li trasformerà di fatto da servizi territoriali a prestazioni di tipo ambulatoriale, medicalizzate e di difficile accesso, eliminando un sistema di welfare pubblico, universale, gratuito e di qualità.

 

Lo smantellamento dei consultori porterà alla perdita di professionalità e di competenze che le lavoratrici e i lavoratori hanno maturato lavorando insieme, disperdendo di conseguenza le loro capacità e i loro saperi.

Questo processo porterà inoltre ad una inevitabile maggiore presenza dei privati nell'offerta di prestazioni sanitarie, anche dentro gli ospedali, e ad un ulteriore arretramento del servizio pubblico nei territori, sempre più abbandonati e privati di spazi comuni e di condivisione.

 

USB ritiene pertanto che occorra procedere con un potenziamento dei consultori che rappresentano e devono continuare a rappresentare un servizio socio-sanitario pubblico, gratuito, ad accesso diretto, orientato alla prevenzione e alla promozione della salute e del benessere di chi abita e vive il territorio.

 

Genova, 25/05/2018