UNIVERSITA' DI GENOVA- PERDURA UNA SITUAZIONE PARADOSSALE
Comunicato stampa
Università degli studi di Genova:
USB denuncia il perdurare della paradossale situazione già sottolineata con il comunicato stampa del 23 dicembre scorso.
Ad oggi, dopo i già evidenziati sotterfugi con i quali l’Amministrazione ha sostanzialmente eluso i propri obblighi negoziali, la parte sindacale ancora non ha avuto notizia di come l’Amministrazione intenda dare applicazione a quanto deciso, con un’indebita invasione del campo contrattuale, dal Consiglio di Amministrazione.
L’unica comunicazione ricevuta da Rettore e Direttore Generale rappresenta un autoincensamento in merito al “prodigioso” sforzo economico compiuto dall’Ateneo che non tiene conto:
dei reali sacrifici patiti negli ultimi sette anni dal personale Tecnico Amministrativo Bibliotecario e Sociosanitario (con i quali si è anche finanziato il bilancio);
della realtà dei numeri che, incredibilmente, vengono esposti con un marchiano errore non perdonabile a chi lamenta la necessità di fare quadrare i conti;
del fatto che la polizza sanitaria è stata imposta in agenda da un costante lavoro della parte sindacale, in primis di USB e dei componenti di USB in RSU (le prime richieste furono mie e di Paola Bozzo agli esordi di USB, allora RdB), con un’Amministrazione spesso resistente;
dell’elemento più importante di tutti:
il rispetto.
Il rispetto del tavolo negoziale che deve contare sul reciproco riconoscimento delle parti e sulla certezza delle risorse portate al tavolo dall’Amministrazione (l’Amministrazione poteva proporre una cifra meno alta durante la contrattazione, invece ha proposto e firmato per quanto dopo pochi giorni ha ritenuto troppo oneroso);
il rispetto dei delegati anche di parte pubblica, che prendono decisioni per l’Amministrazione e poi si vedono sbugiardare dall’Amministrazione stessa;
il rispetto dei ruoli istituzionali per cui ogni livello ha un proprio compito, evitando forzature come quella avvenuta in Consiglio di Amministrazione, chiamato ad autorizzare singole clausole di un accordo già sottoscritto dal tavolo negoziale;
il rispetto dei canoni di correttezza e buona fede e delle regole alla base di relazioni sindacali oneste, leali e utili al buon andamento dell’Amministrazione.
Anni di confronto tra sindacati e parte pubblica nei quali si è costruito, pur nelle ovvie e a volte aspre difficoltà, un percorso relazionale, un metodo di lavoro e un riconoscimento reciproco, buttati al vento proprio nel momento in cui si firma un importantissimo documento che per la prima volta dal 2010 porterebbe ad incrementare i diritti dei colleghi TABS.
E’ chiaro che non è un problema di risorse, né per la parte sindacale che porta a casa un importante risultato inseguito per molto tempo, né per l’Amministrazione (come, peraltro, evidente dal bilancio che presenta spese non necessitate), ma di credibilità della parte pubblica.
A questo punto riteniamo che Rettore e Direttore generale nell’incontro del 18 gennaio abbiano l’obbligo morale di essere entrambi presenti, per riguardo al personale ed all’istituzione stessa che rappresentano, e giuridico di fornire senza indugio alla parte sindacale i dovuti chiarimenti e la documentazione in merito all’applicazione di quanto deliberato dal CdA da quasi due mesi.
Genova, 16/01/2017
p. USB PI Unige
Massimo Argenziano