RSU Città Metropolitana di Genova.In approvazione un "Bilancio Criminale".
R SU
Città Metropolitana di Genova
Genova, 2 gennaio 2020
BILANCIO “CRIMINALE”: l’ignoranza dell’emergenza, vince sulla cultura della prevenzione e della manutenzione.
- Tagli enormi, ben oltre il 50%, alla manutenzione di scuole e strade.
- Tagli alla spesa corrente con sostanziale impossibilità di dare soluzione alle urgenti necessità assunzionali di ruoli e competenze fondamentali per gli uffici dell’ente, in particolare tecnici da impegnare, per lo più, proprio nei settori e nei servizi manutentivi.
- Quadruplicato (!) il fondo di riserva, destinato a coprire somme urgenze e spese non prevedibili....Ma le esigenze manutentive sono più che prevedibili e neppure nelle peggiori scuole di gestione aziendale insegnano ad aumentare l’efficienza delle organizzazioni e a rispondere alle esigenze di sicurezza delle strutture e dell’utenza, complicando l’accesso ai fondi manutentivi imponendo procedure farraginose e inutili lungaggini burocratiche!
Eccovi riassunto in pochi punti il Bilancio preventivo 2020-2022 approvato dalla maggioranza nel Consiglio metropolitano del 27 dicembre scorso.
Eccovi il “disegno criminale” che affosserà l’ente e i suoi servizi nei prossimi anni.
Perché di fronte a un territorio che frana, a infrastrutture che si frantumano, a strade che si deteriorano, a controsoffitti che cedono, a strutture scolastiche sempre più fatiscenti, e di fronte al bisogno di costanti e continui monitoraggi e risorse (economiche, strumentali e umane!) “certe” e “dedicate” a impedire che si arrivi a situazioni emergenziali con rischi di maggiori danni, maggiori costi, perdita delle strutture o, peggio, con danni alle persone e perdite di vite umane, non può che definirsi “criminale” un bilancio che investe solo sull’emergenza!!!
Lo smantellamento degli enti provinciali, lo svuotamento delle loro strutture, averli resi enti di “secondo livello”, privi di una rappresentanza eletta dai cittadini, sta distruggendo i servizi e le funzioni ad essi assegnate, con la complicità di politici presi a prestito dall’universo manageriale privato, che dimostrano di non avere interesse a far sì che i servizi pubblici funzionino, ma solo a “commissariare” le emergenze.
Le omissioni intorno a queste modalità gestionali sono quanto mai imbarazzanti.
Sia l’atto di approvazione del bilancio preventivo sia il parere dei revisori dei conti, evitano “consapevolmente” di indagare sul come e sul perché si sia creato (o sia stato cercato) un disavanzo nel bilancio dell’ente, o sul perché si scelga di tagliare pesantemente attività e capitoli di spesa “noti” e prevedibili, come le manutenzioni, per quadruplicare il fondo di riserva, a cui si può accedere solo per spese imprevedibili e somme urgenze.
In nessuna relazione, atto o nota, viene minimamente spiegato perché un ente che deve affrontare un piano di rientro di oltre 6 ml di euro anno per un disavanzo, e che quindi già dovrebbe portare le proprie aliquote tariffarie al massimo esigibile, decide il 27 dicembre 2019 di non incrementare subito la TEFA (tariffa ambientale provinciale nell’ambito della TARI) dal 3% al 5%, percentuale che dovrà applicare dal 1° gennaio 2020, salvo diverse motivazioni, considerando che ogni punto percentuale di TEFA vale circa 1,6 ml di euro: 3,2 ml che andrebbero a dimezzare il disavanzo o a ridurre, se non a evitare, da subito, i tagli manutentivi alle strutture scolastiche!
Di fronte allo stato manutentivo delle nostre strade e delle nostre scuole, fiaccato da anni di tagli alle risorse, e di fronte alle gravi carenze della pianta organica dell’ente che non ha più operai e tecnici e personale amministrativo per far fronte ai servizi da erogare, solo noi della RSU stiamo denunciando e dichiarando da tempo, inascoltati, che questa è la vera somma urgenza!
E dopo i tagli statali che stanno martoriando gli Enti locali da parecchi anni, un bilancio che crea ulteriori emergenze è un “disegno criminale”.
Questo è un “bilancio criminale”.
Invitiamo e sollecitiamo tutti, in primis i Sindaci dei Comuni del territorio metropolitano che saranno chiamati a votare il bilancio in Conferenza metropolitana, a denunciare in maniera chiara e inequivocabile questo bilancio, perché non esiste assoluzione dalle responsabilità conseguenti, se non votando chiaramente contro questo bilancio e contro il disegno scellerato che lo sottende!
Denunceremo in ogni modo questa strategia che tende a sopprimere i nostri enti e i servizi ai cittadini, la sicurezza di strade, scuole e ambiente, e non lasceremo che questo bilancio sia approvato senza lottare, ritrovandoci tutti e tutte per assistere e presidiare il Palazzo della Provincia nel giorno della Conferenza metropolitana.
Visto che non convocate la RSU, che ha chiesto da tempo un confronto, verremo noi a bussare alle vostre porte perché “non vi crediate assolti!”
Alle lavoratrici e ai lavoratori la RSU comunica che è pronta a iniziare l'anno nuovo proclamando lo stato di agitazione e obbligare l’Amministrazione al confronto in Prefettura.
RSU Città Metropolitana di Genova