Pubblico Impiego. Lo sciopero fantasma
Oggi, 16 aprile, doveva esserci uno Sciopero del Pubblico Impiego… che non c’è. I maligni potrebbero pensare che fosse stato indetto per cercare di disinnescare lo Sciopero delle RdB/CUB del 30 marzo scorso, che però si è tenuto… e con successo.
Il 6 aprile scorso, a Palazzo Chigi, abbiamo registrato, e sottoscritto, l’impegno del Governo ad investire maggiori risorse sul contratto scaduto. Verrebbe così recuperata un’annualità rispetto alla situazione di partenza, a cui, nessuno, a parte noi, in sede di Finanziaria 2007 aveva trovato da eccepire e che, ricordiamo, fissava buona parte degli investimenti contrattuali da 2008 (trasformando il biennio in triennio). Ma, in tale sede, abbiamo anche visto tutte le organizzazioni sindacali accodarsi scodinzolando ad un progetto normativo, il “memorandum sulla pubblica amministrazione” che noi, da subito, abbiamo criticato ed osteggiato.
Oggi, Cgil, Cisl, Uil continuano nella pantomima dello sciopero sospeso e rinviato, inorridendo, dicono, di fronte alle direttive che il Governo ha preparato per l’ARAN.
Il problema che sta emergendo non è tanto quello delle quantità economiche, ma la filosofia del memorandum che Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto e che ora il Governo, che ovviamente fa il suo mestiere, introduce nelle direttive all’ARAN per il rinnovo dei contratti.
Lo facessero questo fantomatico sciopero contro il Governo amico di cui parlano da mesi e mesi: non se ne può più di questo balletto che si alimenta ogni giorno di nuovi fatti e misfatti...
Noi abbiamo fatto la nostra parte con gli scioperi del 6 ottobre, del 20 ottobre, del 17 novembre e soprattutto del 30 marzo, obbligando il Governo a scovare nuove risorse per fare i contratti.
Ora NOI continueremo la battaglia perché i soldi vadano tutti in paga base e niente sulla finta produttività che lascia ai dirigenti largo spazio per favoritismi e clientele, contro l'introduzione di norme contrattuali su mobilità forzata a supporto dello smantellamento della Pubblica Amministrazione e per respingere al mittente le direttive che contenessero accenni al memorandum che abbiamo sempre contestato,
Chi ha seminato vento – sottoscrivendo il memorandum – oggi rischia di raccogliere tempesta, la responsabilità è solo e tutta loro!