L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO….E SULLA SUA SICUREZZA…
Genova, 20/10/2025
L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO….E SULLA SUA SICUREZZA…
L Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Le prime parole della Costituzione, identificano un paese e la composizione della sua società, o quantomeno così dovrebbe essere.
Alla parola lavoro, viene attribuito il sinonimo di sicurezza nei tutti i suoi aspetti fisici e morali
Allora, ci chiediamo come O.S., come sia possibile che quotidianamente le morti e gli infortuni, siano in continua crescita e gravità, nonostante l’interesse espresso dalle pubbliche istituzioni , dai sindacati, persino dal Presidente della Repubblica in quanto garante della Costituzione e quindi di quelle parole in Essa contenute “Lavoro=sicurezza”
Le società “occidentali “di oggi, in particolar modo del paese Italia, sembrano non essere in grado di provare certi sentimenti : indignazione e vergogna, costantemente surclassati dal SOLDO, dalla sete di profitto, divenuti l’unica soluzione a tutte le perplessità o dubbi che attraversano le menti dei popoli “moderni”.
La ricerca assidua del profitto sopra ogni cosa, ha prodotto quel fenomeno a cui sono annesse tutte le mafie, la Corruzione.
Un cancro della nostra società che produce conseguentemente nel mondo lavorativo, quei fenomeni di precarietà e risparmio, con conseguente calo esponenziale di professionalità in tutti settori.
I numeri sono impressionanti, nonostante gli enormi passi da gigante fatti in ricerca e tecnologie innovative, ci ritroviamo invece dal punto di vista della manodopera, ad un incremento di sfruttamento ed esposizione ad elevati rischi con pochissime tutele per tutti i lavoratori, un viaggio nel passato, prima delle innumerevoli lotte operaie da cui provengono la maggior parte di diritti e tutele rimaste oggi.
Dove si può intervenire?
Alla radice, nelle Istituzioni previste a legiferare Stato e Regioni, iniziando dall’ introduzione di leggi che contrastino il malaffare nelle gare di appalto pubbliche.
Occorrono scelte impopolari, responsabili, ed è inutile indire referedum per purificarsi le coscienze tentando di colpevolizzare i cittadini se il voto risulta inappropriato o non si raggiungono i quorum minimi, queste argomentazioni prettamente tecniche, (come l’ultimo referendum indetto su lavoro e sicurezza) devono essere di responsabilità politico sindacale, gli unici ad avere gli elementi tecnici per giudicare ed intervenire.
Gli enti pubblici Stato/Regione comincino a comportarsi come datori di lavoro con un etica da “Buon padre di famiglia”, si facciano garanti di salari minimi e delle contribuzioni essenziali di previdenza ed infortunio.
Si assicurino che le aziende o società di affidamento appalto, rispettino tutti questi requisiti, con l’introduzione di ispettori del lavoro e coinvolgendo TUTTI gli altri innumerevoli enti di controllo amministrativo che già esistono. (Guardia di Finanza, polizia tributaria, Dia, etc etc)
Riducano la possibilità di subappaltare il 90% (cambiando la legge attuale) alle società che si aggiudicano le gare.
In Italia, il subappalto nei lavori pubblici non ha più un limite quantitativo fisso come il 30% o il 50%.
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023) ha eliminato i limiti generali, consentendo alle “stazioni appaltanti” di valutare caso per caso le percentuali consentite, tenendo conto della natura specifica dell'appalto e delle motivazioni tecniche.
Società “PRIMARIE” che risultano in regola in tutto e per tutto, ma che poi subappaltano ad imprese che divengono fantasma (falliscono) quando accadono incidenti gravi o mortali e si deve risarcire.
Oggi oltre ai dati in crescita di incidenti, si riscontrano infatti risarcimenti inadeguati o inesistenti, dovuto al SISTEMA che presenta innumerevoli inadeguatezze .
Non è possibile che lo Stato sia il primo datore di lavoro artefice di precarietà con tutte le conseguenze annesse dal punto di vista del diritto e della sicurezza.
Sono molteplici le “Società” che si presentano con lo stesso soggetto in figura di Amministratore delegato con sede giuridica nell'ufficio dello stesso commercialista e tutto ciò è previsto dalla Legge in vigore.
Questo è facilmente constatabile, ed è “alla luce del sole” in completa trasparenza consultabile per esempio , in numerosi portali on-line dei Comuni della Liguria .
Quindi tutto in trasparenza nel rispetto di legge.
Non si può far altro che cominciare ad introdurre misure legislative in grado di contrastare il malaffare rendendo sconveniente soprattutto dal punto di vista economico, aggirare le regole
USB si è fatta promotrice dell’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro; una legge che prevede pene certe e onerose anche dal punto di vista penale a quei soggetti che aggirano o forzano appositamente, quelle misure volte a garantire la sicurezza dei lavoratori cercando di trarne profitto economico personale.
Coordinamento Sicurezza Usb Liguria