L'INPS CANCELLA IL SERVIZIO DI ASSISTENZA FISCALE AI PENSIONATI E MOLTI SERVIZI SARANNO SOLO ON -LINE

Genova -

In un clima di generale distrazione per la concomitanza di tante gravi emergenze si consuma l’ennesimo attacco ad un importante servizio pubblico e ai diritti dei cittadini. Ci riferiamo alla decisione dell’INPS di fornire esclusivamente per via telematica  molti servizi (LAVORO DOMESTICO, INVALIDITA', DISOCCUPAZIONE, MOBILITA', CURE TERMALI, CERTIFICAZIONI ISEE e ISE, ASSEGNI FAMIGLIARI) a partire dal 2011  e di sopprimere da quest’anno il servizio di assistenza fiscale gratuito per i pensionati.

Le conseguenze ed i risultati di questa decisione sono assai gravi. Da domani pensionati, disoccupati, cassaintegrati, invalidi civili, badanti ecc. dovranno scegliere se dotarsi di adeguata attrezzatura informatica o rivolgersi, a pagamento, a CAF, patronati, commercialisti e consulenti vari. Oltre all’evidente disagio procurato al cittadino la conseguenza della decisione dell’INPS sarà quella di favorire ulteriormente i soggetti privati.

Entro l’anno infatti l’INPS diventerà un ente puramente virtuale inaccessibile proprio a coloro che con i propri contributi ne rendono possibile l’esistenza. Considerata la scarsa dotazione e alfabetizzazione informatica generale, è assai facile prevedere che proprio chi usufruisce dei servizi INPS avrà notevoli difficoltà ad utilizzare i canali on – line e quindi sarà inevitabilmente costretto a rivolgersi a privati pagando per quello che prima otteneva gratuitamente.

La scelta di  chiudere il servizio di assistenza fiscale per i pensionati è figlia di questa stessa logica. Con l’aggiunta di una vera e propria beffa per il cittadino. Perché per ogni pratica CAF, lo stato riconosce una determinata cifra a cui poi va aggiunta quella che ogni singolo consulente fiscale chiede a titolo di contributo o eventuale iscrizione. Anche in questo caso  si viene dunque a pagare per qualcosa che fino a ieri era gratuito e si paga addirittura doppio!!

Questa decisione segue la politica di costante e progressivo depauperamento dei servizi pubblici di questi ultimi anni. La vera motivazione di queste decisioni è infatti la costante riduzione del personale INPS passato in pochi anni da oltre 50.000 addetti a meno di 30.000.

La soluzione adottata è quindi quella di far pagare sempre il cittadino causando disagi e costringendo chi già fa i conti con redditi e pensioni risibili ad ulteriori spese. Si regala un’altra fetta di servizio pubblico ai privati che possono beneficiare così di una vera e propria rendita, trattandosi di adempimenti obbligatori. USB ha denunciato da subito questa grave scelta e si batterà per il ripristino dei servizi e contro la chiusura degli sportelli INPS. 

 

Genova, 14/04/11

                                                                                                USB LIGURIA

                                                                                            Maurizio Rimassa

 

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