L’ILLUMINAZIONE A GENOVA DEVE TORNARE PUBBLICA
LLUMINAZIONE PUBBLICA.
DOPO BLACK OUT E DISSERVIZI, LAMPADE ABBANDONATE NEI BOSCHI
L’ENNESIMA CONFERMA DI UN OPERAZIONE DANNOSA
Quando si toglie il lavoro alle aziende comunali e lo si affida ad aziende private che lo girano a loro volta in subappalto in parte alla stessa azienda a cui è stato tolto e in parte a ditte provenienti da fuori regione con un curriculum di ribassi vertiginosi alle spalle, non c’è da stupirsi se poi le cose vanno storte.
E a quel punto, come capita nelle catene di subappalti, il copione prevede che l’anello superiore scarichi la responsabilità su quello inferiore. E’ quanto è avvenuto con l’appalto dell’illuminazione pubblica da As.Ter a City Green Light e alle sue ditte appaltatrici, di cui oggi scopriamo grazie alle denunce dei residenti che abbandonano le vecchie lampade in corso di sostituzione nel bosco di Sant’Eusebio o nei cassonetti AMIU.
Un episodio che si aggiunge ai numerosi disservizi e black out registrati in queste settimane e ai frequenti interventi cui sono costretti i lavoratori As.Ter. chiamati a rimediare alle carenze di City Green Light per guasti o sostituzione lampade a conferma di un operazione sbagliata e dannosa per utenti e lavoratori.
Ed è un risultato di cui dobbiamo ringraziare la precedente amministrazione Doria e in particolare l’ex assessore Crivello, che mise l’operazione in cantiere poco prima delle elezioni, l’attuale amministrazione che ha deciso di prendersi tale operazione in carico e quei sindacati che, quando USB ne ha denunciato gli inevitabili effetti, ci hanno dati dei soliti mestatori e che solo il 6 ottobre hanno scoperto di ‘avere delle perplessità sull’affidamento di parte dell’illuminazione pubblica a un’azienda privata’ (e allora perché hanno dato il via libera?).
Amministratori e sindacalisti dovrebbero servire a prevenire i problemi, non ad accorgersene un minuto dopo che sono successi.
L’ILLUMINAZIONE A GENOVA DEVE TORNARE PUBBLICA
9 ottobre 2020
USB As.Ter Genova