Agenzia Entrate, disincagliare la nave del Fondo 2018
Genova, 18/12/2020
A Genova il 20 novembre sono arrivati 756.346 euro da dividere tra i lavoratori della Direzione Provinciale (99.108,00 € per il front office, 44.110,24 € per il budget d’ufficio, 557.862,00 € di Produttività individuale e 55.266,20 € per le verifiche) per i quali occorre sottoscrivere un accordo, che, se fosse stato perfezionato entro il 1 dicembre, avrebbe consentito ai lavoratori di percepire i soldi nel mese di gennaio. Purtroppo così non è stato, la trattativa si è inoltre arenata e non sono previste altre date per proseguire il confronto.
Crediamo che non sia rispettoso nei confronti delle lavoratrici e lavoratori di Genova bloccare la ripartizione di centinaia di migliaia di euro del Fondo dell’ormai lontano 2018 e per questo abbiamo richiesto l’immediata ripresa e conclusione del confronto e vogliamo mettere a conoscenza i lavoratori della posizione di USB sulle due questioni che bloccano la definizione del Fondo 2018 al fine di cercare una celere soluzione condivisa.
1. PAGAMENTO DELLE VERIFICHE ESTERNE. USB ha firmato l’accordo nazionale anche perché si è chiarito che le verifiche debbano essere pagate tutte, sia se effettuate con sopralluogo che senza, anche perché in molte situazioni la scelta di lavorare in ufficio è dettata dal fatto che non ci sono spazi fisici per effettuarle nei locali dell’attività che si sta controllando.
Si sono stabiliti dei TUM (Tempi Unitari Medi) per ogni attività e la ripartizione dovrebbe essere un semplice calcolo matematico, già elaborato dalla RSU, che però l’amministrazione non ha ancora verificato ed approvato.
Si chiede quindi all’Amministrazione di non perdere altro tempo anche perché le risorse per pagare le verifiche sono in un capitolo di spesa separato dal Fondo (così come quelle per il front office o il budget di sede o la produttività individuale) e una diversa ripartizione determinerebbe differenze di poche decine di euro per i lavoratori coinvolti.
Secondo USB siccome le risorse pervenute sono state calcolate tenendo conto del numero delle verifiche effettuate e dei TUM, nel caso in cui una verifica sia stata svolta da più funzionari, il Tempo Unitario Medio dovrà essere suddiviso tra questi lavoratori.
1. PAGAMENTO DEI RESPONSABILI DI UNITA’ ORGANIZZATIVA negli Uffici Provinciali del Territorio per il coordinamento di almeno 5 persone (Allegato E punto “i” del Budget d’ufficio).
Tutti i nodi irrisolti dell’Agenzia vengono al pettine: L’Agenzia non paga con soldi suoi a regime le posizioni organizzative, spesso come accaduto nel 2018 e come si rischia anche nel 2020, proroga vergognosamente gli incarichi scaduti, o in alternativa li sospende nel limbo senza procedere a nomine né a proroghe. Da dieci anni non è in grado di ridefinire le posizioni organizzative degli Uffici Provinciali del Territorio e a ciò si aggiunga l’inerzia e l’insipienza della dirigenza locale che quando redige ordini di servizio si esercita in equilibrismi e acrobazie per sottacere fra l’altro il fatto che impiegati di seconda area siano ricompresi tra le figure di coordinamento.
Anno dopo anno le OO.SS. e la Rsu hanno firmato accordi fotocopia dell’anno precedente, salvo chiedere l’aggiornamento e/o il perfezionamento degli ordini di servizio (rimasti immutati anche per le altre mansioni dell’Ufficio, ivi inclusi gli addetti al front-office!!!) senza però che l’Amministrazione muovesse un dito.
Adesso però, come ogni anno, siamo alla resa dei conti e la problematicità ritorna ma si vogliono stravolgere le soluzioni fino ad oggi utilizzate e togliere l’incentivo a chi lo ha sempre percepito, provocando una pericolosa situazione di stallo.
L’Amministrazione ha identificato le sei figure di responsabilità di unità organizzativa per il 2018, così come fatto negli anni passati, gli ha attribuito una diversità di incentivo giornaliero da un minimo 3 euro ad un massimo di 11,5 ed ha poi ripartito la cifra totale di 8.500 euro per 9 funzionari che hanno ricoperto quei ruoli, ovviamente per alcuni solo in sostituzione di altri.
La trattativa aveva prima abbassato quell’incentivo a 6.500 euro complessivi per poi sostenere che l’ordine di servizio emanato nel 2011 non era chiaro e non si dovessero più pagare queste figure.
Ci sembra illogico cambiare oggi le carte in tavola dopo due anni che queste persone hanno svolto il loro lavoro, alcune fra queste sono andate in pensione ed un'altra se ne è purtroppo andata prematuramente lasciando un vuoto che non è solo di tipo organizzativo.
USB ritiene che queste figure debbano essere pagate come da proposta iniziale dell’Amministrazione per il ruolo che hanno ricoperto (e non per meritocrazia) e che non sia possibile bloccare 756mila euro perché non si riesce a trovare un accordo su 8.500 euro.
C’è infine un dato che solo USB richiede e che l’Amministrazione tiene nascosto ai lavoratori ed è quello di conoscere quanti di questi 756 mila euro finiscono illegittimamente nelle tasche dei detentori di Posizioni Organizzative e Incarichi di responsabilità di cui all’art. 17 e 18 del CCNI per i quali l’art. 28 del CCNL prevede che la loro retribuzione annuale, che prendono per tredici mensilità, anche se sono assenti dall’ufficio, debba
essere omnicomprensiva e che sottrae circa ogni anno già 11 milioni dal Fondo del personale e che poi in sede di ripartizione delle risorse rimanenti nessuno “ricorda” che non hanno diritto a ricevere altri incentivi perché i primi sono omnicomprensivi e fuori da ogni discussione.
USB PI Agenzie Fiscali Liguria