LA "PERFORMANCE" BRUNETTIANA DEL GOVERNO BERLUSCONIANO
ECCO il nuovo decreto che interessa tutti i dipendenti pubblici.
La nuova parola chiave è “PERFORMANCE”: tutti saremo chiamati a competere e gareggiare a “emotionare”con i colleghi, con gli utenti per dimostrare di essere più bravi rompendo ogni legame solidale e di equipe.
La “performance” Brunettiana è figlia diretta della famosa legge 133 del 2008 e del memorandum sul pubblico impiego firmato da CGIL-CISL-UIL- e autonomi.
Si comincia premiando i “meritevoli” e come si sa non tutti possono essere considerati tali.
à Solo il 25% dei dipendenti saranno meritevoli di ricevere il 100% degli incentivi e avranno la precedenza nello scorrimento di fascia e negli avanzamenti verticali di carriera; il 50% riceverà gli incentivi dimezzati, mentre il rimanente 25% non avrà nessun incentivo, verrà penalizzato nelle progressioni economiche e, inoltre, la collocazione per 3 anni consecutivi nella fascia bassa rappresenterà “attestazione di insufficiente rendimento” rischiando il licenziamento disciplinare per demerito.
La quota economica interessata per ora è il 12/15% dello stipendio. Ma secondo il ministro Sacconi questo sistema deve interessare fino il 40% dello stipendio
à Ai dirigenti, coordinatori, viene assegnato l’obbligo di selezionare e valutare il dipendente pena la perdita a loro volta degli incentivi.
à Vengono introdotti strumenti e voci stipendiali (bonus, premi e premietti a seconda del settore) che vanno a dividere e a umiliare i lavoratori.
à Gli avanzamenti di carriera avvengono tramite concorso pubblico, con riserva dei posti non superiore al 50%.
à Termina la durata biennale del contratto per passare al triennio grazie agli accordi Governo-Confindustria-CISL-UIL-UGL-CONFSAL-USAE e di fatto accettato da CGIL.
à I comparti di contrattazione (quindi i CCNL), da 10 si riducono a 4 cui corrispondono due aree dirigenziali.
à La rappresentatività sindacale per i prossimi rinnovi contrattuali rimane quella certificata attualmente e le RSU in carica sono prorogate anche per il prossimo triennio.
à I sindacati vengono esautorati della loro funzione e vengono semplicemente “informati”.
Le Organizzazioni Sindacali che non accetteranno questo impoverimento generalizzato e non firmeranno avranno la vita sempre più difficile.
à La contrattazione decentrata può avvenire tra più amm.ni o in ambiti territoriali specifici dando così la possibilità di differenziare gli stipendi pur facendo lo stesso lavoro.
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à Viene introdotto il licenziamento disciplinare per:
- alterazione dei sistemi di rilevazione della presenza;
- assenza ingiustificata per più di 3 giorni nel biennio;
- rifiuto al trasferimento disposto dall’amministrazione;
- reiterazione, al lavoro, di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose;
- valutazione di insufficiente rendimento in un arco temporale non inferiore al biennio
à Reclusione da 1 a 5 aa e multa da 400 a 1600 € in caso di falsa attestazione di presenza in servizio - assenza giustificata con certificato medico falso - falsa attestazione di malattia. La medesima pena si applica al medico e a chi concorre nella commissione del delitto.
à Fasce di reperibilità in caso di malattia: ore 8.00-13.00 e 14.00-20.00 di tutti i giorni compresi i non lavorativi e i festivi . su questo il decreto apre delle possibilità di revisione, intanto però tutti i contratti che sono firmati comprendono il mantenimento di questi “arresti domiciliari”.
àPENSIONE A 65 ANNI PER LE DONNE.
Con la scusa di una direttiva del tribunale europeo il governo vuole “parificare” l’età pensionabile nel pubblico impiego tra uomini e donne.
Risultato che si ottiene innalzando l’età pensionabile dagli attuali 60 anni di età portandola a 65.
La contrarietà a questa misura è forte e motivata: mette a rischio la sicurezza e la salute delle donne.
Inoltre è un ulteriore tassello verso la “eliminazione” del diritto alla pensione.
Far pagare ai lavoratori la crisi economica causata da padroni e banchieri ecco il significato di queste misure.
Misure che insieme ad altre determinano l’allargamento dei poveri e dei precari nel nostro paese. Poveri di cui lo stato non si occuperà più.
Poveri che dovranno rivolgersi agli enti benefici, vivere di carità, di bonus.
NESSUNO SI SENTA IN SALVO
QUESTE MISURE POSSONO COLPIRE OGNUNO DI NOI.
§ RIFIUTO DI QUESTI CONTRATTI E DI QUESTE LEGGI:
§ PENSIONE A 60 ANNI PER LE DONNE,
§ NO AI TAGLI DI STIPENDIO IN CASO DI MALATTIA,
§ RIPRISTINO DEI VECCHI ORARI DI REPERIBILITA’
§ AUMENTI CONTRATTUALI DI 300€ MENSILI
§ ASSUNZIONE IN PIANTA STABILE DEI PRECARI
UNITA’ TRA LAVORATORI
ORGANIZZIAMOCI NEL SINDACALISMO DI BASE,
ALZIAMOCI DALLE SEDIE E SCENDIAMO IN PIAZZA.
SCIOPERIAMO VENERDI' 3 LUGLIO
APPUNTAMENTO ALLE 12,00
CORSO EUROPA DAVANTI ALLA RAI
RdB/CUB P.I. LIGURIA