Iren Genova. La nuova sede di IREN a Borgo Incrociati da 26 milioni di euro non è ancora ultimata
Chi sogna i milioni, chi gioca d’azzardo, chi gioca coi fili, chi ha fatto l’indiano... ma il cielo è sempre più blu… Per chi?
La nuova sede di IREN a Borgo Incrociati da 26 milioni di euro non è ancora ultimata e dopo la tempesta giudiziaria che si è abbattuta sul sistema Genova, si fermano anche i lavori, rimangono quindi i 180 lavoratori spostati in tutta fretta a cantiere aperto nel nuovo edificio…come nel deserto dei tartari a presidiare, ma i nastri non verranno tagliati da governatori e dogi.
IREN ha affidato una indagine ad una azienda esterna (Deloitte) per verificare quanto l’infiltrazione del sistema Genova attraverso Signorini abbia potuto penetrare la multiutility; di certo il clima in IREN è da tempo lontano dalle stagioni del servizio pubblico alla città se non per le sponsorizzazioni (dal capodanno a ocean race); non lo è certo nelle politiche del personale di chiara impostazione torinese (FIAT).
Ma c’è un filo che unisce le politiche di IREN con la città anche nell’Igiene Ambientale, perché non dimentichiamo che dei 10.000 dipendenti di IREN 7.000 sono occupati nel settore dei rifiuti e degli smaltimenti… del riciclo; ma anche che IREN è fortemente coinvolta nei lavori a scarpino che se non smaltisce… e poi c’è sempre del Gruppo Iren AMAG di Spezia, città dalla quale peraltro partono le indagini su Genova.
Le vicende Genovesi hanno scatenato (accentuate dalle scadenze elettorali) la lotta per il “trono di denari” del ruolo di AD in IREN, una immediata alzata di scudi dall’Emilia e da Torino per una soluzione che accrescesse ulteriormente il controllo di quella che su “sole 24 ore” viene spesso chiamata la multiutility Emiliana.
ARROGANTI COI PIU’ DEBOLI E ZERBINI COI POTENTI…
Tutto questo continua ad avere forti ricadute sui dipendenti dell’area genovese che vedono la città che ebbe un ruolo da protagonista nella nascita della multiutility a succursale; carenze di organico nell’area operaia, sia nel gas che nell’acqua, sotto inquadramenti.
Di fronte ad un indebitamento di 3.912 milioni di euro la multiutility riscontra un +4% di margine operativo lordo 383 milioni di euro (EBITDA) intanto dopo la convention con sky pass del 2023 a Cormayeur nel 2024 oltre un centinaio di dipendenti della corte del faraone di IREN MERCATO si sono ritrovati in Sardegna per crescere lo spirito di gruppo e l’experience globale …
Il contratto applicato a Genova il Federutility è uno dei tre contratti applicati dal gruppo IREN nelle 35 società attualmente gestite, numero raggiunto con la recente divisione del settore acqua in ambiti regionali.
I dipendenti sono i primi a pagare (dopo gli utenti) queste lotte intestine; la maggior parte dei responsabili sono in altri territori e l’evoluzione di carriera è sempre più legata ad un sistema di “pagelle” chiamate per ironia “autovalutazioni” dove sono i dirigenti a dare i giudizi finali.
L’apertura della nuova sede di Genova inoltre prevede il servizio mensa e l’eliminazione dei buoni pasto per quasi 400 dipendenti; USB da subito ha chiesto di poter utilizzare i Buoni Pasto per pagare la mensa, lasciando al dipendente la facoltà dell’utilizzo o meno degli stessi. Di fronte alla rigidità di IREN USB ha proposto ai lavoratori il boicottaggio della mensa, proposta che ha avuto un forte riscontro dai lavoratori ancora prima dell’apertura (che non si sa quando avverrà) mentre i sindacati confederali e le RSU scadute da 4 anni non hanno ancora abbandonato il tavolo delle trattative come sarebbe dovuto di fronte a tali rigidità.
Nella nuova sede i dipendenti perderanno anche il bar a prezzi calmierati che era gestito da tempo libero che verrà sostituito non si sa quando, Il ticket in IREN era a 8 euro passato a 9 e previsto a 10 e 11 euro nei prossimi due anni a fronte -pare- di una quota al “Ristorante Aziendale” fra i sei e i sette euro...
Il ticket nell’area genovese è frutto di 50 anni di storia Prima c'era la mensa, i pasti arrivavano con precisione militare fino ai lavoratori negli scavi... poi arrivò la nuova mensa a Gavette con gli affreschi di Lele Luzzati... la mensa venne eliminata e si passò agli indennizzi e poi ai ticket; negli ultimi 50 anni decine di accordi, ogni volta che si perdeva qualcosa attraverso i ticket si recuperava potere d'acquisto... poi arrivarono il Comune, il De Ferrari Galliera e Nicolay, la CRC IATI Contini Bosh ed ogni volta i ticket furono parte degli accordi negli accorpamenti scritti in ogni accordo e protocollo... Oggi gli impiegati e domani gli operai, soprattutto se è vera l’informazione che la nuova destinazione d’uso della palestra sarà anche di area ristoro, rendendo possibile un taglio come quello fatto agli impiegati anche in parte dell’area operaia, oltre alle ulteriori penalizzazioni a part time e nuovi assunti.
Sappiamo che il mondo del lavoro fuori è ben più duro di quello in IREN, siamo una delle tante piccole roccaforti dove i diritti sono stati difesi fino all’ultimo, purtroppo spesso a discapito di chi arrivava dopo; la questione ticket oltre ad essere una questione salariale è una battaglia di difesa per chi lavora e per chi ancora non è nella nostra azienda, un punto fermo per chi fuori lavora in condizioni di precariato per avere un obiettivo da raggiungere.
Le aziende ed i loro responsabili collaboratori, tendono ad isolarci ad annichilire a dividere, ma ogni vertenza anche quando non sembra riguardarci e un mattone per togliere poi agli altri qualcosa… al passo successivo.
E al passo successivo ci troveranno pronti, ostinati e contrari.
Unione sindacale di Base Lavoro Privato Genova