IREN Genova. Fine delle illusioni.

Genova -

Agosto: il Secolo XIX riporta un eloquente articolo che riguarda la nostra Azienda. I nostri peggiori sospetti e incubi si materializzano. Quante volte nei nostri incontri abbiamo disegnato scenari di questo tipo? A volte ci è sembrato di esagerare e invece eccoli li… descritti da un noto imprenditore come evoluzione della gestione delle reti... Cosa succederà adesso? Gli scenari sono aperti ad ogni tipo di “soluzione” ma non ci aspettiamo retromarce da parte di IREN (che non smentisce), dopo gli accordi già sottoscritti con la triade Confederale che alla luce dell’attuale evoluzione diventano propedeutici ad una ulteriore fusione (la A2A il cui vecchio AD è oggi AD in IREN?), questi lasciano comunque campo libero ai subentranti per ogni decisione/responsabilità futura avendo comunque già scaricato il fardello dei dipendenti non più necessari e monetizzando -in termini azionari- il patrimonio comune delle reti.

Inutile ribadire le complicità godute dall’azienda nel corso degli anni e quali risultati abbiano portato a nomi e cognomi celebri, burocrati sindacali, dirigenti, dipendenti-politici di ogni appartenenza che hanno munto la vacca…. finchè è durata.. assisteremo forse ad un “esodo” degli autodefiniti “top manager” seguiti a ruota da quello stuolo di politici fedeli a incentivi e gettoni di presenza ed in ultimo qualche sindacalista di professione…lanciato verso nuovi ruoli o alla carriera “politica”.

Cosa resterà? Una buona percentuale di persone che tenteranno di rimanere anche a condizioni ben peggiori e noi soliti realisti/rompicoglioni a dar battaglia.

Intanto anche negli uffici, dopo la sceneggiata dell'azienda "amica" il primo settembre, nonostante la crescita dei contagi si rientra tutti a tempo pieno in ufficio, passando sopra ad una trattativa aperta sullo smart work...(in cui l’azienda vorrà di certo imporre il peggio dello smart ed il peggio del telelavoro…) cambia l'AD e norme e decreti diventano nebbia... il nostro invito ai lavoratori è a vigilare affinchè siano applicate tutte le misure, denunciare le situazioni nelle quali, a causa di questa decisione avventata i lavoratori si troveranno in situazioni di rischio...altro che "immuni" con una organizzazione del lavoro così da "io speriamo che me la cavo"... non basta il green pass a garantire la salute.

Impariamo a diffidare di chi si presenta come amico e ci propone vie personali per fregarci, portiamo avanti le nostre idee con coerenza, camminando a testa alta Liberi perché Coscienti di quello che succede ma soprattutto facendo capire a chi è ancora convinto di vivere nell’isola felice che ci aspettano tempi duri… in cui non potremo delegare ad altri la nostra rappresentanza; Non è una lotta degli operai delle reti ma di tutti i salariati di IREN e delle aziende dell’indotto e dei tanti colleghi inquadrati in contratti “figli di un dio minore”. La favola smart e green, l’ambizione di far concorrenza ad amazon vendendo fioriere e biciclette… non tiene in piedi una azienda, nel mondo del libero mercato; le reti e le tariffe, la credibilità verso gli utenti data da uomini e donne competenti, questa è la vera struttura che ha fatto grandi le aziende che diedero origine ad IREN… abbandonare la gestione diretta delle reti come già accaduto per gli utenti abbandonati ai “gestionali”, avrà ricadute in termini di sicurezza e credibilità e porterà ad un inevitabile declino ed a trasformare in spazzatura cento anni di storia, al crollo dell’indotto sottobosco smart aziendale che ruota intorno a gas acqua energia e ambiente.

In assenza di risposte verrà indetto da USB lo stato di agitazione... è il minimo che un Sindacato può fare.