I LAVORATORI NON SONO PACCHI E LA CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA NON È AMAZON
I LAVORATORI NON SONO PACCHI E LA CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA NON È AMAZON
Sembra ormai certo lo spostamento di due importanti uffici della Città Metropolitana di Genova dalla sede di Quarto alla sede centrale, in P.le Mazzini.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e pare che sia stata comunicata ai dirigenti interessati con modalità quantomeno “irrituali”.
Tale riorganizzazione, secondo l’amm.ne, si rende necessaria in seguito al pensionamento di due direttori e la necessità di riallocare in modo “coerente” e “funzionale” alcuni servizi ed uffici.
Si tratta di due Uffici a forte presenza femminile.
La decorrenza è quasi immediata: 1 aprile (e non è un pesce!) per l’Ufficio Servizio Idrico Integrato e 1 giugno per l’Ufficio Concessioni. È evidente che i tempi di spostamento non potranno essere esattamente questi, perché sarebbe materialmente impossibile.
L’USB ritiene che una riorganizzazione di questa portata non può in alcun caso interferire con la campagna delle elezioni dell’RSU, che si terranno il 14/15/16 aprile 2025.
Come è ovvio, per alcuni/e dipendenti questo comporta nuovi disagi, più o meno pesanti, e per altri/e un notevole vantaggio.
È questo il punto che va analizzato: nessuno di noi, anche se questa specifica situazione è vantaggiosa (e magari vorremmo essere trasferiti anche domani), può essere considerato un pacco. Mai.
Il principio infatti è semplice: se un domani toccasse a coloro che oggi sono avvantaggiati di trovarsi, per qualsiasi motivo, la vita sconvolta?
È quindi indispensabile che il ragionamento sia collettivo e porti vantaggi a tutti. E per questo serve tempo. E’ importante che lo spostamento avvenga su base volontaria ed è importante trovare una soluzione per chi questo spostamento sarebbe un problema troppo grosso.
È banale dirlo, ma un sindacato serve a questo.
L’RSU ha richiesto un incontro urgente, che l’amm.ne ha fissato per martedì 4, proprio con questi presupposti.
E’ da segnare inoltre il senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori degli uffici coinvolti, che hanno immediatamente sollevato preoccupazione sul funzionamento del servizio offerto e ai quali non è chiara la "coerenza" e "funzionalità" della riorganizzazione. Comprensibilissimo, visto che sono loro a portare avanti il lavoro.
Da che mondo è mondo, il problema di spostarsi tra sedi diverse a seconda delle esigenze ha senso che ricada su direttori e dirigenti, che a proposito di senso di responsabilità, ne ne stanno dimostrando senz’altro molto meno dei dipendenti.
Infine, dobbiamo ricordare che ogni dipendente che si è formato in un servizio (in senso lato) contribuendo negli anni al suo sviluppo, e per qualsiasi motivo deve abbandonarlo per salvaguardare le sue necessità logistiche, organizzative e familiari, rappresenta comunque una perdita di professionalità. Ricordare questo è una basilare questione di rispetto.
USB P.I. funzioni Locali Città Metropolitana di Genova