Genova.Scuola di Polizia. Ma non fa ridere
Scuola di Polizia. Ma non fa ridere
La notizia è che alcuni studenti e studentesse del Liceo Fermi di Genova, per finire le ore di PCTO, sono stati accompagnati all’EXPO Training di Milano. Come moltissime delle attività legate al mondo della formazione, si sono trovati davanti vari stand delle forze dell’ordine.
In uno di questi, gli studenti e le studentesse, tra cui alcuni delle medie, erano invitati a provare il “brivido dell’uso del manganello”. In uno stand della polizia penitenziaria si era invitati a provare l’ingresso in una cella “opportunamente” ricostruita nel padiglione.
Cose di questo tipo non capitano solo in quell’occasione specifica, ma sono diventate la regola da molti anni. Evidentemente l’orientamento degli studenti e delle studentesse prevede anche la valutazione del percorso nelle forze militari che usano manganelli, taser, pistole, fucili, carri armati, droni e altre cose di questo genere.
Che le forze dell’ordine possano ragionare in termini di educazione alla guerra, alla repressione, alla violenza carceraria e che questo sia un valore da trasmettere ai giovani è un dato che fa riflettere.
Tutto questo però non deve essere accettato, non solo nelle scuole, ma nell’intero corpo della società. Affrontare un percorso formativo e sviluppare un proprio senso critico dell’esistente dovrebbe essere uno dei temi determinanti che il sistema dell’istruzione è tenuto ad affrontare
.
Evidentemente, questo concetto non è una priorità per coloro che in questi anni, con ogni governo di qualsiasi colore, hanno dettato le linee guida dell’istruzione. Per loro conta solo normalizzare concetti con i quali giustificare l’aumento delle spese militari, il sostegno alle guerre in corso e al genocidio del popolo palestinese. Preparando anche il campo alla repressione delle forme di dissenso che dovessero svilupparsi, come previsto dalla sequenza di decreti sicurezza che si sono succeduti in questi anni e che trovano il loro culmine politico nel famigerato DDL 1660 in attesa di approvazione.
USB Scuola Liguria condanna quindi questi atteggiamenti ripetuti, si oppone da anni alla presenza continuativa dell’esercito e delle forze dell’ordine nelle scuole di ogni grado, è contrario a ogni forma di collaborazione tra il sistema universitario e le strutture militari o dell’industria bellica
.
In tal senso esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi ha denunciato questi episodi. Studenti e genitori sappiano che da parte nostra ci impegneremo affinché chi lavora nella scuola continui con sempre più forza ad opporsi concretamente a questa deriva inaccettabile.
USB P.I.Scuola Liguria 2-11-2024