Genova. Operatori socio educativi: cottimisti o educatori?

Genova -

OSE: dov'é la dignità del lavoro educativo?

 

Cottimisti pagati a ore. Questo, di fatto, siamo noi educatori ed educatrici che lavoriamo nelle scuole del Comune di Genova assistendo minori disabili.

Il Comune ci chiama operatori socio-educativi (OSE). Purtroppo questo importante servizio ai bambini, alla scuola e alle loro famiglie, è regolato dal sistema delle gare di appalto al ribasso che provoca il continuo succedersi di nuove cooperative appaltatrici.

Ogni 2 anni molti tra noi rischiano il posto di lavoro o vengono ceduti alle cooperative che vincono l’appalto col rischio di vedersi peggiorare ancora le proprie condizioni lavorative.

Nonostante i contratti part-time a tempo indeterminato che possono andare da un minimo di 12 ore fino a 35/36 ore settimanali sulle 38 previste dal CCNL, le nostre giornate sono totalmente in balia degli eventi.

Le scuole chiuse per allerte o vacanze non ci danno diritto a nessun compenso, così come le assenze prolungate dei nostri utenti che già dopo 3 giorni fanno scattare la sospensione del servizio.

Non siamo pagati per l’intero periodo della chiusura delle scuole (le vacanze di Natale prevedono scuole chiuse per 15 giorni) e così per Pasqua (scuole chiuse per una settimana); a settembre il mese è pagato solo dall'inizio effettivo della scuola, quindi solo per metà e a orario ridotto, idem a giugno perché ci pagano solo fino agli ultimi giorni di scuola e poi il contratto rimane sospeso senza diritto ad alcun trattamento economico e normativo, compresi, ferie, permessi, mensilità aggiuntive, TFR e versamento dei contributi previdenziali.

Ogni mese lo stipendio è diverso perché manca sempre qualche ora rispetto a quelle in contratto. Non essendo pagati tutti i mesi, ogni anno perdiamo circa 4 mesi di stipendio grazie alle regole di ingaggio a cui dobbiamo sottostare.

Non ci vengono riconosciute neanche le ore che impieghiamo per produrre documenti a nostre spese e presenziare alle riunioni di varie equipe e neppure il diritto al pasto è garantito!!!

Nonostante gli stipendi bassissimi abbiamo sostenuto molte spese per formarci e adeguarci alle richieste della legge Iori pena la perdita del posto di lavoro.

 

Oggi, ancora una volta, affrontiamo le forche caudine dell'ennesimo cambio d'appalto. La novità è che siamo stufi di assistere passivamente a questo stato di cose e abbiamo deciso di organizzarci in USB e iniziare a lottare per tutelare il nostro lavoro i nostri redditi e i nostri diritti. In particolare vogliamo:

 

  • Garanzia del passaggio di tutti gli operatori e del mantenimento delle condizioni economiche normative e contrattuali

  • Riconoscimento a tutti gli operatori impegnati nel servizio del livello D2

  • Avvio di una vertenza con gli Enti locali per superare l'attuale inaccettabile situazione di precarietà

  • Pieno ed effettivo riconoscimento economico di tutto il lavoro effettuato con e per i ragazzi che seguiamo: riunioni , supervisioni, elaborazione documenti ecc.

  • Riconoscimento del diritto al pasto

 

Lottiamo perché sia riconosciuta la dignità del nostro ruolo

E PER TUTELARE I NOSTRI DIRITTI E IL NOSTRO SALARIO

 

Genova, 3/02/2019 Coordinamento Ose Usb Lp