Genova. Il 12 maggio sciopero dei precari dell’ università e degli enti di ricerca. Contro precarizzazione, taglio e militarizzazione del sistema della ricerca pubblica

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I l 12 maggio sciopero dei precari dell’ università e de gli enti di ricerca. Contro precarizzazione, t aglio e militarizzazione del

sistema della ricerca pubblica

In continuità con le politiche guerrafondaie e di attacco al settore pubblico, il Governo Meloni mette nel mirino il sistema di Ricerca Pubblica e attacca pesantemente Università ed Enti Pubblici di Ricerca.

 

L’attacco che il Governo Meloni sta portando a tutto il sistema della Ricerca Pubblica si sta concretizzando attraverso 3 azioni principali:

 

  1. Un definanziamento del sistema, correlato alla fine dei fondi del PNRR. Definanziamento che è già scritto nel piano strutturale di bilancio di medio termine e che sarà ancora più drammatico nella prossima legge di bilancio;

  2. Il licenziamento di tutti i tempi determinato universitari, circa 25 mila, e di buona parte degli assegni di ricerca;

  3. La progressiva chiusura di progetti non utilizzabili per la militarizzazione imposta dall’Europa.

 

I palliativi come l’emendamento 1.01 al DL 45/2025 in conversione, con il quale forse si salvano gli Assegni di Ricerca più giovani, non cambia la sostanza: le nuove figure introdotte (incarico post-doc e incarico di ricerca), associate al contratto di ricerca, puntano ad un ritorno pieno della para-subordinazione più selvaggia senza alcun diritto sindacale e senza diritto alla stabilizzazione.

 

Tutto ciò, mentre all’ARAN si sta trattando un rinnovo del CCNL che, al pari del resto del Pubblico Impiego, comporterà la riduzione del 10% del potere di acquisto dei salari, rendendo la ricerca sempre meno attrattiva.

 

USB, dopo lo sciopero del 4 aprile scorso, proclama uno sciopero di tutti i lavoratori e le lavoratrici precarie di Università e Enti di Ricerca per il 12 maggio, nell’ambito della giornata di mobilitazione lanciata dalle Assemblee Precarie delle Università per:

 

  1. Mantenimento in servizio del personale precario a tempo determinato, assegno di ricerca e altre forme contrattuali atipiche nelle Università ed Enti di Ricerca di cui all’articolo 1 del DLGS 218/2016.

  2. Stabilizzazione del personale precario degli Enti Pubblici di Ricerca a seguito dell’applicazione del comma 2 bis dell’articolo 20 del DLGS 75/2017.

  3. Stabilizzazione del personale tecnico ed amministrativo delle Università attraverso l’applicazione dell’articolo 20 del DLGS 75/2017 opportunamente emendato nel prossimo Decreto-legge PNRR previsto per maggio 2025.

  4. Stabilizzazione del personale precario con Assegno di Ricerca e Ricercatori a tempo determinato nei ruoli delle Università nel profilo di tecnologo.

  5. Piano straordinario di stabilizzazione ed assunzionale per complessivi 2 miliardi di euro, derivati da conseguente diminuzione delle spese militari.

  6. La costituzione di un nuovo comparto di contrattazione per Ricerca, Università ed AFAM e l’investimento di 1 miliardi di euro per salari ‘europei’

  7. L’investimento di 10 miliardi di euro per il rilancio dell’università, attraverso il taglio delle tasse universitari ed una nuova politica per gli studenti.

 

USB a Genova sarà all’appuntamento indetto dall’assemblea precaria alle ore 10.00 in via Balbi aula M

 

USB a Roma sarà davanti al MEF che, insieme a Palazzo Chigi, è il luogo delle scelte politiche ed economiche del Governo.