Genova. ASSEMBLEA PUBBLICA MERCOLEDI 9 OTTOBRE CONTRO IL DDL1660

Genova -

Ne parleremo con l’avvocato Marco Lucentini dell’Unione sindacale di base mercoledì 9 ottobre alle ore 18 al CAP di Via Albertazzi in vista della mobilitazione nazionale del 19 ottobre contro il DDL Repressione e dello sciopero nazionale dei porti del 16 ottobre

Il ddl 1660, recentemente approvato alla Camera, rappresenta un attacco diretto ai lavoratori, ai migranti e a chi lotta per i diritti sociali. Questo decreto, che rispecchia perfettamente il carattere fascista e reazionario del Governo Meloni, non fa altro che inasprire le misure repressive introdotte anche dal centro-sinistra che oggi si autoproclama come unica alternativa d’opposizione.

Non è un caso che le ripercussioni maggiori colpiscano le lavoratrici e i lavoratori di questo Paese: con l’applicazione di questo decreto sarà sempre più difficile organizzare scioperi, picchetti, occupazioni o qualsiasi altra forma di espressione del dissenso. Limitare la possibilità di bloccare le attività produttive e di raccontare queste lotte non solo rende invisibile il conflitto, ma impedisce di fatto ai lavoratori e alle lavoratrici di difendere i propri diritti collettivamente.

 

Questo decreto è l’ultimo tassello di una serie di normative repressive che da anni restringono il diritto allo sciopero e l’azione sindacale. Non dobbiamo dimenticare che leggi come la 146 del 1990, e successivi decreti sicurezza, hanno già gravemente limitato la capacità dei lavoratori di opporsi a ingiustizie sul posto di lavoro. Il risultato è un sistema in cui la politica e i media lavorano a favore degli interessi di padroni e politici guerrafondai, criminalizzando e marginalizzando le fasce più deboli della società.

Ma non solo, questo decreto mira anche ai nostri fratelli e alle nostre sorelle migranti, che scappano dai loro Paesi per arrivare in Italia in cerca di un futuro possibile, la stessa Italia che desertifica, depreda e distrutte la loro casa e la loro terra e che di tutta risposta li rinchiude in veri e propri lager al centro delle nostre città.

Misure come i decreti sicurezza, giustificati con la “lotta all’immigrazione selvaggia”, sono servite non solo a criminalizzare chi arriva in cerca di un futuro migliore, ma anche a rendere più difficile per i migranti unirsi alle lotte per il lavoro e la dignità. Colpire i migranti significa colpire chi è già in condizioni di forte debolezza, e noi non possiamo rimanere inermi.

I lavoratori della logistica, chi lotta per il diritto alla casa e chi sostiene queste battaglie sono i primi a essere colpiti. Ma le ripercussioni si estendono a tutti: senza la possibilità di far sentire la propria voce, diventa quasi impossibile ottenere condizioni lavorative dignitose e difendere il diritto ad una vita che possa essere definita tale.

Per questo è fondamentale una risposta collettiva e determinata.

USB Liguria                                  4-10-24