DP SAVONA: ANCORA UN NO AGLI ACCORDI ‘A PERDERE' SULL'ORARIO DI LAVORO
Avevamo preso atto della volontà pervicace della Direzione Regionale Ligure delle Entrate di revocare gli accordi sull’orario di lavoro, in assenza di alcuna contropartita: le modifiche ventilate nell’incontro del 17 aprile scorso non cambiavano sostanzialmente l’assetto della proposta iniziale, sottoposta nei territori alle Rsu e alle Organizzazioni Sindacali. Nulla di fronte alla concreta perdita di diritti in tema di orario, quell’orario flessibile che ci ha consentito sinora di lavorare più serenamente a beneficio del benessere organizzativo e della propria condizione personale e familiare. L’orientamento è confermato dalle posizioni della Direzione Provinciale di Savona, comunicate nell’incontro del 14 giugno.
Come se niente fosse successo intorno a noi e nei nostri Uffici, la Dp di Savona infatti è tornata alla carica con l’orario di lavoro, dopo aver atteso un tempo ‘tecnico’, nella speranza che i colleghi avessero elaborato e scordato gli episodi di intimidazione e violenza occorsi anche in Liguria (le sagome 'impiccate' ad Imperia, lo sputo ad un collega di Genova qualche tempo fa …). La stampa ha in parte derubricato l’emergenza suicidi per colpa dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia, sottraendola all’evidenza delle prime pagine. Tuttavia il fatto che non se ne parli più con la stessa intensità non cambia affatto la situazione e sembra incredibile che l’Agenzia si comporti come se niente fosse accaduto.
Noi non dimentichiamo. Gli episodi successi negli ultimi mesi con un’accelerazione inquietante ci hanno solo fatto prendere coscienza di ciò che sta avvenendo nel Paese. Gli operatori delle Entrate subiscono l’impatto drammatico della crisi economica sui cittadini, sono quotidianamente in trincea. Come prima, dunque, sono all’ordine del giorno le questioni della sicurezza nel rapporto giornaliero con l’utenza agli sportelli, nel lavoro quotidiano dell’accertamento e dell’attività esterna negli uffici Territoriali e al Controllo.
A questo come risponde l’Agenzia? Riducendo drasticamente la flessibilità dell’orario di lavoro, scaricando sui lavoratori le problematiche. Ci si chiede di aprire sempre di più gli sportelli (a Savona 26 ore settimanali + sperimentalmente 1 h e 15 min. di apertura al pubblico giornaliera dalle 8,30 alle 8,45 con i presenti), riversando un carico di lavoro superiore ai colleghi, già penalizzati dalle carenze d’organico e costretti a sostenere in aggiunta l’urto del conflitto con i cittadini. Si conta sul fatto che siamo ormai visti come fannulloni e privilegiati, grazie alle campagne denigratorie nei confronti del dipendente pubblico. Si tenta di convincerci che, siccome siamo fortunati a non essere ancora in mezzo ad una strada, è giusto fare ulteriori sacrifici senza protestare, senza alzare la testa.
Dovremmo lavorare di più con stipendi più bassi e il contratto bloccato, pagare polizze assicurative per i rischi derivanti dalle responsabilità lavorative, sottostare a diktat sull’orario che penalizzano le nostre vite e le nostre famiglie, subire intimidazioni da parte dell’utenza, pensando che tutto ciò sia normale?
Vi sembra che stipendi come i nostri possano giustificare tutto questo? Non siamo pregiudizialmente contrari alla maggiore apertura degli sportelli, difendiamo per davvero i cittadini. Proprio per questo sappiamo che provvedimenti abborracciati non servono a nulla: per migliorare davvero i servizi occorrono forti investimenti economici ed organizzativi e non addetti demotivati e vessati.
La risposta del governo alla crisi è ben nota: la spending review è un ottimo pretesto per tagliare e privatizzare i servizi pubblici, per licenziare i dipendenti senza ‘discriminazioni’ tra pubblico e privato!
Per questo chiediamo ai lavoratori di alzare la testa. Non ci stiamo a finti accordi sindacali che riducono i nostri diritti in cambio di niente
VENERDI’ 22 GIUGNO SCIOPERO GENERALE PER L’INTERA GIORNATA
Coord. Reg, AA.FF. USB Liguria