CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA. NEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO ”GRANDE È LA CONFUSIONE SOTTO IL CIELO” (CIT.)

Genova -

CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA. NEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO ”GRANDE È LA CONFUSIONE SOTTO IL CIELO” (CIT.)


Un grande statista affermava ”Grande è la confusione sotto il cielo quindi la situazione è eccellente!”.

È vero nel caso specifico che andiamo a considerare?

Le recenti vicende che interessando il Servizio Idrico Integrato della Città Metropolitana di Genova stanno portando ad una profonda riorganizzazione, che ha avuto origine un paio di mesi fa quando i dipendenti sono venuti a sapere, come un fulmine ciel sereno, che sarebbero stati trasferiti sotto una direzione diversa dall’Ambiente, sia funzionalmente che fisicamente (in quel momento sembrava anche in tempi brevi).

Ma la riorganizzazione non si è fermata qui. In tempi record è stata istituita e attribuita una nuova PO, con criteri tutt’ora nebulosi.

Al momento quindi la situazione è tutt’altro che eccellente.

L’organizzazione del lavoro è una materia ormai da tempo sottratta alla contrattazione di secondo livello, grazie anche all’operato di CGIL, CISL e UIL. E questo l’USB l’ha sempre ritenuta una limitazione enorme dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nonostante ciò l’Unione Sindacale di base ha sempre affermato che, dato il sistema attuale, l’attribuzione delle PO è prerogativa delle amministrazioni, che hanno il diritto di scegliersi i propri uomini (e donne), basta che se li paghino. E più o meno è così.

Ma ciò non toglie che qualsiasi riorganizzazione sia destabilizzante, fonte di stress, di disorientamento e di confusione. In casi come questi sono sempre in agguato una comunicazione inefficiente, ruoli e responsabilità poco chiari, perdita di fiducia e, in conclusione, l’esatto contrario del “benessere organizzativo” (qualsiasi cosa significhi).

Nella fase transitoria una certa confusione è anche fisiologica, e la nuova direttrice, nell’incontrare ed ascoltare tutti i dipendenti, ha impostato correttamente il calcio di inizio.

Le lavoratrici ed i lavoratori hanno avuto modo di illustrare nel dettaglio il proprio lavoro, le proprie competenze, il proprio bagaglio di conoscenze, la propria abnegazione e, non ultima, la propria capacità di costruire spontaneamente gruppi di lavoro pienamente efficienti.

La stessa direttrice ha preso coscienza e fatto emergere il sottoinquadramento di molti dipendenti.

Il problema del mansionismo è sempre stato rivendicato dall’USB (si veda la nostra piattaforma rivendicativa nella intranet), che ritiene che ogni dipendente debba essere retribuito per il lavoro che realmente svolge.

Sta alla dirigenza ora mettere in ordine il caos sotto il cielo e definire ruoli e competenze precise, relazioni e gerarchie, tenendo conto che si tratta di persone (non di pacchi!).

USB Pubblico Impiego Città Metropolitana di Genova 7-4-2024