CGIL: la determinazione del gambero

 

Genova -

Ogni vincitore appartiene al suo bottino. Il bottino che ci presenta il sindacalismo del “copia ed incolla” è il rinnovo delle RSU per il marzo 2012!

Una volta alle vittorie dei sindacati corrispondeva un qualche beneficio per il personale, oggi ci si accontenta di molto meno, ossia di vantaggi per i sindacati stessi.

Nuovi e maggiori privilegi arriveranno dalla rivisitazione delle regole sulle prerogative sindacali, sull’utilizzo del dato elettorale e dalla definizione dei comparti che verrà perseguita in coerenza con la volontà di ridurre la rappresentanza ed il dissenso, a vantaggio dei sindacati che hanno guidato la sciagurata politica sindacale nel pubblico impiego negli ultimi venti anni. Tutto ciò è previsto nel protocollo di rinnovo delle RSU firmato da tutte le confederazioni, salvo USB.

Diversamente, sarebbe difficile comprendere come CGIL abbia potuto sostenere per mesi la necessità di andare immediatamente alle elezioni delle RSU criticando aspramente CISL e UIL per l’intento dilatorio e per la volontà di agevolare l’introduzione della riforma Brunetta per poi accodarsi passivamente ed esattamente sulle loro posizioni.

USB aveva richiesto le elezioni entro il 2011
in ossequio al recente parere del Consiglio di Stato, secondo il quale dopo il termine del 30 novembre 2010 si riespande il diritto al rinnovo degli organi di rappresentanza sindacale, ed aveva evidenziato la necessità di ampliare gli spazi democratici per migliorare il rapporto tra rappresentati e rappresentanti.

Anche CGIL era della stessa idea, poi hanno cambiato opinione. L’importante è aver una data, se poi sarà fra un anno, poco male, se poi si rafforzeranno le gerarchie sindacali artificialmente, bene. Lo considerano “un grande risultato che è stato raggiunto grazie alla determinazione”. Prima si capovolge il valore del risultato, da negativo a positivo, per poi arrogarsi i meriti.

Un altro anno con queste RSU, cioè senza RSU, e poi a cosa serviranno le rinnovate rappresentanze del personale? Non alla contrattazione di sede, perchè saranno ancora e di più sotto il tacco dei sindacati confederali firmatari dei contratti; non per il calcolo della rappresentatività per partecipare ai tavoli nazionali, perchè i dati elettorali aggregati nei nuovi macro comparti ridurranno la rappresentanza sindacale alle poche confederazioni con la maggior estensione sul  territorio.

                                                Si è persa la misura.


Se questo è un grande risultato, i veri obiettivi di tutela dei diritti dei lavoratori della pubblica amministrazione, vessati ed insultati da tempo, sono, per certi sindacati, inarrivabili.

Massimo Argenziano (Coord. reg.USB P.I.Liguria)