Biblioteca Universitaria di Genova - NON E' QUESTIONE DI COPYRIGHT
NON E’ QUESTIONE DI COPYRIGHT MA DI COERENZA
Biblioteca Universitaria di Genova: a proposito di dotazione organica
NON E’ QUESTIONE DI COPYRIGHT
MA DI COERENZA
Con la lettera “unitaria” inviata a tutti i lavoratori dell’Istituto, anche Cgil e Cisl sembrano prendere atto che qualcosa in Biblioteca non va: risulta ormai di tutta evidenza come, a partire dal 2000 si è dato il via in Istituto ad una destrutturazione delle attività lavorative e ad un raddoppio dei servizi senza avere mai minimamente affrontato il problema della dotazione organica, cioè del personale necessario a garantire tali servizi, e senza alcuna valutazione delle pesanti ricadute sul personale in termini di aumento dei carichi di lavoro, riduzione della flessibilità, erosione continua di diritti contrattuali.
Tutti questi temi emergono oggi con forza dalla nota Cgil-Cisl e rendono necessarie da parte nostra alcune puntualizzazioni, non certo per spirito polemico, ma per chiarire a tutti alcuni aspetti delle importanti questioni sul tappeto:
- E’ motivo di soddisfazione constatare come anche Cgil e Cisl valutino la necessità di 81 unità di personale per il funzionamento della sola sede di via Balbi 3 e di 89 unità per garantire apertura e servizi su due sedi differenziate a fronte delle attuali 63. Alla luce di quanto nero su bianco affermano oggi, risulta però difficilmente comprensibile la sottoscrizione, in data 11 ottobre 2006, dell’accordo di revisione degli organici che riduce a 80 le unità di personale per le due sedi dell’Istituto; unica O.S. contraria RdB; tra i firmatari gli stessi coordinatori regionali oggi promotori della lettera unitaria. Perplessi ci domandiamo: che significa? Cgil-Cisl hanno finalmente operato in merito un ripensamento critico? Ritengono coerentemente di dover disdettare l’accordo a suo tempo sottoscritto?
- A seguito di una formale richiesta RdB presso la Direzione Generale per i Beni Librari riguardante la dotazione organica, la tipologia di servizi ed i finanziamenti previsti per la nuova sede, si è tenuto un incontro, in data 3 luglio 2007, tra direzione, OO.SS. ed il responsabile per il ministero del “progetto Colombia”. Constatata l’ennesima, inutile esposizione volutamente generica, priva di contenuti e soprattutto di cifre riguardanti gli importanti temi all’ordine del giorno, RdB sollecitò con forza in quella sede l’apertura di un tavolo negoziale ed una calendarizzazione puntuale dei temi da affrontare con la massima urgenza; il coordinatore regionale cisl valutò “esauriente” la relazione presentata dal responsabile mentre in merito, forse più cautamente, la cgil fu colta da afonia pressoché totale. A sette mesi da quella riunione registriamo con piacere come l’inquietante assenza di informazioni e dati riguardanti “nuovi servizi e organici della nuova sede” abbia richiamato l’attenzione anche di Cgil-Cisl.
- Era possibile raggiungere in Istituto, entro dicembre 2007, con la chiusura della sede distaccata di via Balbi 38 ed il mantenimento di tutti i servizi nella sede storica di via Balbi 3, un accordo sull’organizzazione dei sabati che soddisfacesse le esigenze di lavoratori, amministrazione, utenza.
La proposta, elaborata in un primo momento dalle componenti Cgil e RdB della rsu, vedeva contraria la componente Cisl in quanto la prevista chiusura di una sede, con il trasferimento di tutti i servizi nell’altra, non rientrava nella “cultura confederale”. Successivamente, su mandato degli iscritti, anche la componente cgil ritirava la sua adesione per cui l’accordo saltava, offrendo all’Amministrazione l’opportunità di rilanciare. Leggiamo oggi che Cgil e Cisl prevedono, stante la gravità della situazione, non solo la chiusura di una sede ma addirittura la chiusura dei servizi nella giornata del sabato. Vorremmo poter considerare quest’ultima come la linea ufficiale di Cgil-Cisl.
Lo abbiamo sempre affermato e lo sottolineiamo oggi con forza ancora maggiore: non esiste garanzia dei diritti senza una seria politica di adeguamento delle dotazioni organiche e di tutela dei posti di lavoro. Lasciamo volentieri ad altri la gestione di improbabili copyright, a noi basta la soddisfazione di continuare a ribadire con coerenza questi principi. Ed anche un solo posto strappato alla precarietà sarà per noi, comunque, una vittoria.
Genova, 30 gennaio 2008
RdB-Cub / BUG