AGNESI LA LOTTA PAGA!
A poche ore dalla manifestazione cittadina contro la chiusura dello storico stabilimento di "Oneglia" siamo vicini ai lavoratori e li esortiamo a non mollare.
Confermiamo la solidarietà, già espressa con il comunicato stampa di ieri, ai lavoratori del pastificio Agnesi e ai lavoratori della Compagnia Portuale “Maresca”.
E’ importante che oggi la cittadinanza si sia stretta numerosa a sostegno dello storico stabilimento e dei posti di lavoro, una delle rarissime realtà produttive, almeno significative, del cosiddetto ” distretto agroalimentare” ad essere sopravvissuta agli interessi speculativi che hanno trovato degni rappresentanti sia negli esponenti della locale Confindustria, sia negli assetti politici che hanno governato la città e la provincia negli ultimi decenni.
Una tragedia annunciata, per il disinteresse generale di chi doveva amministrare per il bene di tutti, di chi doveva difendere per dovere istituzionale gli assetti produttivi, per chi si riempiva la bocca tutti i giorni con la dieta mediterranea e il valore dei prodotti come l’olio e la pasta, ma si è sempre ben guardato dal difendere concretamente, nei fatti, l’attività produttiva.
E’ così che non sono stati assegnati spazi all’Agnesi, blandendo invece il progetto immobiliare speculativo del padrone Colussi, è così che negli anni si è osteggiata l’attività portuale, non assegnando spazi agli operatori, facendo letteralmente “affondare” il porto commerciale. Gli stessi esponenti politici responsabili della colossale truffa del porto turistico e delle mire speculative che hanno portato a cementificare con edifici residenziali il chilometro di fronte mare cittadino oggi hanno animato un’indecente passerella alla testa del corteo, tentando di rifarsi una verginità che proprio non hanno. Poco tempo fa brindavano tutti assieme alle magnifiche sorti del porto turistico e dei palazzinari, consegnando la città al declino economico.
Ora che tutto sembra perduto e che la proprietà dell’Agnesi non si perde nemmeno a prospettare altre soluzioni, qualcuno baratta una realtà produttiva florida, in armonia con l’entroterra agricolo e turistico, con barattoli di pesto e di sughi …
Dunque se Colussi non è più disponibile a produrre ceda lo stabilimento, invece di fare altri affari. E’ importante che i lavoratori rimangano uniti a difendere i posti di lavoro - come non è stato per il licenziamento dei lavoratori del mulino - e con loro la cittadinanza.
Solo la lotta paga. Per altre fabbriche italiane ciò è stato vero. Noi ci crediamo e saremo a fianco dei lavoratori e delle lotte che vorranno intraprendere a partire da oggi.
Il coordinamento provinciale Usb Imperia
Il coordinamento regionale Usb Liguria