AGENZIA DELLE ENTRATE, USB: BASTA SOPPERIRE ALL’INCAPACITA’ ORGANIZZATIVA DELL’ AMMINISTRAZIONE CON I SOLDI DEI LAVORATORI

PERCHE’ LE SOLITE OO.SS CONTINUANO AD AVALLARE UNA LOTTERIA CHE METTE IN PALIO E MISCONOSCE LE PROFESSIONALITA’ DEI LAVORATORI, TRA IPOCRISIE, GIRAVOLTE E FINTI FORMALISMI?

 

Genova -

 

Come da tempo la nostra O.S. aveva previsto nell’incontro del 26 gennaio u.s. presso la DP Genova è andata in scena la peggiore delle manches del “Mercante in fiera”, in cui l’Amministrazione ha chiamato a raccolta le OO.SS e la RSU a spartire somme sulla base di rilanci improvvisi e arbitrari che hanno connotato le trattative fin dal primo incontro, ma che hanno fatto superare ogni limite della decenza nel suo prosieguo.

Queste le premesse di una serie di incontri tra rimaneggiamenti, escamotages e offerte all’asta, in cui si è discusso di tutto tranne che, a nostro avviso, di diritti, di dignità e di riconoscimento della professionalità dei lavoratori.

Ma andiamo con ordine:

Il nostro no ai cumuli di indennità:

In perfetta sintonia l’Amministrazione e le parti sindacali presenti al tavolo hanno continuato ad ignorare le nostre richieste di utilizzare a favore di TUTTI i lavoratori la somma di ca 13.000 euro per ulteriori emolumenti corrisposti ai titolari di posizioni organizzative artt. 17 e 18 che già percepiscono l’indennità onnicomprensiva (per tredici mensilità e finanziate per 11 milioni dal Fondo 2018). Che sia onnicomprensiva è chiaramente stabilito dall’art. 28 del CCNL delle Agenzie Fiscali, ribadito dall’art. 96 dell’ultimo CCNL Funzioni Centrali. 

Questo senza contare le somme della produttività individuale che già adeguano i coefficienti e i compensi alle mansioni svolte diversificando nettamente gli importi e nonostante tutti si siano stracciati le vesti per l’esiguità dei fondi per il 2018. Non siamo stati edotti degli importi individuali percepiti che ci avrebbero però aiutato a capire come mai, per disfunzioni organizzative o altro, capi-team e coordinatori facciano il lavoro di altri invece che il loro, come è stato rilevato e ribadito peraltro da altri sindacalisti al tavolo, senza però trarne alcuna conseguenza.

A proposito di trasparenza, abbiamo richiesto i prospetti per ogni singolo dipendente in modo da verificare gli importi individuali, dopo l’accordo definitivo ci è pervenuto un prospetto criptico tra dipendente 1 – dipendente 610 con somme alle quali risulta impossibile attribuire il benchè minimo significato.

Figure di responsabilità e coordinamento dell’Upt:

Per quanto riguarda gli incarichi delle sei figure di Unità Organizzative dell'UPT (che coinvolgevano nove lavoratori di cui tre a rotazione per i medesimi incarichi), da sempre retribuiti per le funzioni svolte, nonostante si fosse già sollecitata l’amministrazione ad aggiornare e meglio dettagliare le attività (il coordinamento incrocia le varie sezioni ed unità organizzative e coinvolge lavoratori di seconda aerea, il solito vecchio mansionismo), le altre OO.SS. e la Rsu hanno ritenuto che gli ordini e disposizioni di servizio fossero insufficienti e generici ad inquadrare le responsabilità, nonostante le attività fossero tracciate e sotto gli occhi di tutti! 

In conseguenza di tale posizione la stessa Direzione ha derubricato gli incarichi dalla fattispecie prevista dall’allegato E, lett. I, dell’accordo (dove sempre erano state allocate negli anni precedenti) trasferendole tra i residui del fondo di sede e qualificandole come ‘lodevoli’ assunzioni di maggiore responsabilità che alcuni lavoratori si sarebbero accollate negli anni solo per loro ghiribizzo, non dietro disposizioni scritte e in base ad una organizzazione del lavoro dell’Upt che ha garantito nel tempo obiettivi di budget portati a casa dalla dirigenza dell’Ufficio!!!

Le quote giornaliere previste inizialmente per le sei figure – nove unità tra titolari e sostituzioni - ammontavano a € 3 e € 5 per tre unità, € 7 per cinque unità e € 11,50 (il massimo previsto dalla lettera I) per un solo collega; la somma quantificata nella prima proposta era pari a 8.000 euro. Funzioni retribuite da decenni - che avevano creato tra i lavoratori interessati legittime aspettative a fronte di maggiori responsabilità e che riguardavano anche dipendenti ora collocati in pensione (oltre ad un collega che purtroppo è mancato) - sono state negate e poi svalutate: nel corso della trattativa tra Direzione e la stessa Rsu e le altre OO.SS. si è detto che si partiva da 0 e non da 8.000, per traghettare poi, solo per la necessità di giungere ad un accordo, alla somma definitiva di € 5.710 (dopo i mercanteggiamenti di cui sopra). Probabilmente la cifra non è stata ridotta ulteriormente solo per la difficoltà di riparametrare ancora le differenti quote giornaliere in modo da evitare che le quote più basse fossero quasi azzerate!!!

CONVINTI CHE SIA ORMAI UNA PRIORITA’ ASSOLUTA SUPERARE TUTTE LE FORME DI MANSIONISMO CON LE QUALI L’AMMINISTRAZIONE, PRIMA ASSEGNA COMPITI AI LAVORATORI CHE NE REGGONO L’ORGANIZZAZIONE E POI NE DISCONOSCE BELLAMENTE LA PROFESSIONALITA’. ABBIAMO INTENZIONE DI FORNIRE TUTELA A TUTTI COLORO CHE INTENDONO OPPORSI CONCRETAMENTE A QUESTO SISTEMA SPEREQUATIVO MESSO IN PIEDI DALL’AMMINISTRAZIONE, E AVALLATO DA CERTE SIGLE…

L’ESITO CLAMOROSO DI QUESTO BRUTTO ACCORDO E’ STATO QUELLO DI FAR PAGARE AI LAVORATORI, (OLTRETUTTO DIMISSIONARI DA INCARICHI INESISTENTI A DETTA DEGLI ALTRI), NON SOLO IN TERMINI MONETARI MA SOPRATTUTTO PER LA PERDITA DELLA LORO DIGNITA’, LE OMISSIONI E LE AMBIGUITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE CHE ANCORA UNA VOLTA, EVITANDO DI METTERE PER ISCRITTO CON CHIAREZZA LE FUNZIONI SVOLTE, OTTIENE DI NON RETRIBUIRE LE MANSIONI SUPERIORI.

 

BEST PERFORMANCE:

E’ bene ribadire che Usb ha firmato l’accordo nazionale sul Fondo 2018 perché non è stato applicato il punto 5 dell’art. 78 del CCNL( ovvero la maggiorazione del premio individuale per meriti); con organici fortemente ridimensionati negli anni, l’aumento dei carichi di lavoro per tutti e la scarsità delle somme stanziate, sarebbe stato inaccettabile introdurre un ulteriore elemento sperequativo tra i lavoratori, oltre a quello già presente dei coefficienti delle attività del premio individuale.

La scelta di ricollocare le figure Upt tra le somme residuali del fondo di sede, inquadrandole ingiustamente come premialità, ha portato alcune OO.SS. a chiedere di remunerare altre situazioni di best performances dell’Area Entrate (un po’ all’Upt e un po’ alle Entrate...), dando la stura ad ulteriori mercanteggiamenti tra prestazioni ritenute meritevoli o oggettivamente rilevanti, tanto avvilenti quanto sterili, un meccanismo odioso uscito dalla porta nella trattativa per gli anni 2016 e 2017 e rientrato dalla finestra grazie a quella scelta!

In conclusione sono state retribuite due lavorazioni dell’Ufficio Controlli per € 800, mentre la Rsu, Cgil e Uil tentavano di mascherare la premialità con il disagio (le lavorazioni più articolate e complesse avrebbero impedito ai funzionari di effettuare verifiche perdendone il relativo compenso). Abbiamo visto negli anni purtroppo le Direzioni e le altre OO.SS. arrampicarsi sugli specchi per capire quali mansioni, prestazioni fossero meritevoli di ulteriori compensi, senza far caso ad altre situazioni gravissime di disagio crescente.  

Anche in questo caso si cerca di rimediare alle carenze organizzative e di risorse dell’Amministrazione spartendo le briciole dei residui del fondo di sede con l’unico risultato di dividere ulteriormente i lavoratori. Si sparge fumo sugli occhi, mentre da anni gli organici sono ridotti al lumicino e i carichi di lavoro aumentano esponenzialmente, oltre ai rischi connessi al nostro lavoro, in un contesto generale sempre più difficile.

Noi non ci stiamo ….

p. USB  P. I.  Liguria  -  Agenzia  delle  Entrate

Carmela  Alampi

Massimiliano  Ghiglino