ACCORDO VOLPARA. PERCHE’ USB DICE NO
Il sindacato deve pensare ai lavoratori e al servizio, non alle esigenze del sindaco.
L’Unione Sindacale di Base esprime il suo disappunto per la decisione della maggioranza dell’esecutivo della RSU di AMIU, contro il parere dei nostri rappresentanti e senza una discussione plenaria, di firmare un accordo sulla nuova organizzazione del sito Volpara, che di fatto ratifica una scelta aziendale di cui il sindacato è stato messo al corrente a cose fatte, senza il tempo di esaminare eventuali alternative né reali margini di trattativa, secondo una prassi ormai ricorrente nelle relazioni sindacali tra azienda e sindacato.
Nel merito per quanto riguarda i lavoratori l’operazione rende problematica la gestione dei rifiuti che confluiscono alla Volpara, depotenzia gli organici delle sedi ‘centro commerciale’ e ‘centro storico’ aumentando i carichi di lavoro per i pochi operativi rimasti, con le ovvie ricadute sulla raccolta dei rifiuti nel centro città (i cassonetti continuano a scoppiare), e infine nega ai lavoratori coinvolti pari opportunità e tutele che avevamo espressamente richiesto.
CGIL CISL UIL scelgono di adeguarsi a una direttiva del sindaco dettata da ragioni politiche e interessi di nicchia e che prevalgono sull’efficienza complessiva del servizio. Lo fanno tralasciando il fatto che la RSU ancora aspetta una risposta al testo inviato mesi fa al Sindaco, il quale prima di Natale aveva fissato un incontro con la RSU stessa, al quale poi non si è presentato guardandosi bene dal riconvocarlo.
Per noi è la conferma di un atteggiamento subalterno delle altre OO.SS. nei confronti dell’amministrazione comunale. Già in occasione del recente accordo sugli organici avevamo messo in guardia da un testo che subordina un numero di assunzioni comunque insufficiente (e di cui peraltro non si conoscono né la destinazione né i tempi) alle ‘compatibilità economiche’, il che, tradotto dal sindacalese, significa che l’impegno assunto dall’Azienda non è vincolante.
Questa nuova forzatura ci spinge, dopo due anni di sforzo unitario, a prendere le distanze da un atteggiamento per noi inaccettabile. Per USB l’unità delle organizzazioni sindacali è un valore fino a che non implica fare delle scelte che contraddicono gli impegni presi coi lavoratori e che, a nostro avviso, finiscono per danneggiare i loro interessi e il servizio che diamo ai cittadini genovesi. L’unità poi non può prescindere dalla gestione collegiale della RSU e dal confronto coi lavoratori.
SIAMO STUFI DI PRENDERE ORDINI!
VOGLIAMO UNA RSU DEMOCRATICA E DALLA PARTE DEI LAVORATORI!