11 MAGGIO MANIFESTAZIONE REGIONALE ORE 14.00 VIA FANTI D’ITALIA GENOVA È DI CHI LA ABITA

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11 MAGGIO MANIFESTAZIONE REGIONALE ORE 14.00 VIA FANTI D’ITALIA

GENOVA È DI CHI LA ABITA

L’Unione Sindacale di Base Liguria aderisce e supporta la manifestazione regionale del 11 maggio indetta da diversi comitati territoriali riuniti dalla necessità di contrastare quei progetti di trasformazione del territorio e dei quartieri calati dall’alto, senza confronto né discussione con gli abitanti.

Dopo decenni di deindustrializzazione – a cui nessuna amministrazione locale, regionale e nazionale si è mai opposta, anzi – Genova sta vivendo una fase di grande cambiamento.

Investimenti infrastrutturali di diversi miliardi di euro, secondo le amministrazioni comunale e regionale dovrebbero “risolvere” il vuoto occupazionale completando l’opera di terziarizzazione della città.

Questa si realizzerebbe spingendo sulla turistificazione degli spazi urbani e sulla “vocazione” logistica cittadina su cui pesano massicciamente interessi “particolari” e stratificati come quelli di MSC (che di recente ha acquisiti anche il Secolo XIX) o della cordata politico imprenditoriale interessata proprio in questi giorni dall’inchiesta condotto da Procura genovese e Guardia di Finanza per corruzione, rischiando oltremodo di paralizzare il Porto di Genova e la pubblica amministrazione mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

La ristrutturazione di Genova è un processo che tramite i fondi PNRR, le “compensazioni” per la strage del Ponte Morandi, il progetto 4 Assi – 7 miliardi in tutto – ha assunto una dimensione pervasiva e distruttiva per intere aree cittadine, in cui la popolazione da un lato subisce la costruzione di opere dannose per la salute e l’ambiente, dall’altro la gentrificazione con conseguente allontanamento forzato dai propri quartieri.

Nel contempo, le condizioni di lavoro prodotte dall’economia del turismo, generano precarietà e ricatto per migliaia di lavoratori, sia a causa del tema del lavoro sottopagato con contratti collettivi nazionali scaduti da tre anni e minimi tabellari del tutto insufficienti a garantire una vita dignitosa, sia per le condizioni di un settore strutturalmente votato al lavoro nero e grigio, a flessibilità sine conditio e ricatti padronali (con l’aggravante del ricatto del permesso di soggiorno per le persone migranti che rappresentano una fetta consistente degli occupati nel settore).

Come se non bastasse, il nostro paese ha scelto di partecipare sempre più direttamente alla fase di conflitto e guerra esterna di cui ormai quotidianamente apprendiamo notizie dai telegiornali; una scelta che impone di destinare al riarmo la maggior parte delle risorse disponibili, togliendole allo stato sociale e ai nostri diritti. In questa cornice si inserisce la messa all’asta del 9% del patrimonio di ARTE, la svendita di centinaia di case popolari della regione Liguria, patrimonio di tutti e tutte e unico cuscinetto d’emergenza per garantire il diritto alla casa.

Comune di Genova e Regione Liguria, quindi, ridisegnano la città per farne un parco divertimenti sulla pelle dei propri abitanti, dei lavoratori, delle giovani e dei giovani, dei pensionati, tutti costretti a spostarsi, a cercare casa in altri luoghi, ad avere accesso sempre più difficoltoso al diritto alla salute e a lavorare in condizioni precarie in quella che è ormai un’economia del caffè.

Saremo in piazza l’11 maggio per dire no a tutto questo, per riprenderci le strade e riaffermare i nostri diritti fondamentali alla casa, al lavoro e alla salute.

Genova è di chi la abita!

USB Liguria Genova 7-5-2024