GENOVA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA:SCHERZARE CON IL FUOCO!

Genova -

Da qualche tempo dobbiamo assistere ad uno sconcertante minuetto sulle questioni della sicurezza in Biblioteca. Alcuni soggetti sindacali, totalmente afoni in materia per anni, hanno recentemente scoperto le problematiche riguardanti la nuova sede e provveduto a distribuire ad altri risibili patenti di omertosa connivenza. Per quanto ci riguarda, la cosa è talmente grottesca che non può che metterci di ottimo umore: USB da dieci anni pone in solitaria l’accento su quelle stesse tematiche, ne fanno fede verbali, registrazioni e archivio! Le ultime richieste presentate sono, in ordine di tempo, la nota riguardante l’apertura della sala di lettura provvisoria a Balbi 40 (ottobre 2013) e la richiesta di garanzie ai sensi della normativa vigente circa la piena funzionalità della nuova Biblioteca, consegnata al Direttore Generale Beni Librari (gennaio 2014).

I simpatici estensori di lettere aperte dimenticano, sinceramente non comprendiamo per quale motivo, qualunque riferimento alle precise responsabilità di chi, nell’Amministrazione, ha gestito e diretto per un decennio il carrozzone in modo quantomeno discutibile, così come omettono di denunciare le gravissime condizioni in cui si trova la sede di Via Balbi 3: ad uno stato di generale fatiscenza dell’edificio, tale da costituire di per sé rischio per l’incolumità, si aggiungono l’assenza (scopriamo ora: a far data dal 97!!!) delle necessarie certificazioni per la prevenzione incendi, non più richieste, e il non utilizzo dell’impianto di spegnimento, essendo il gas impiegato (potenzialmente letale) non più a norma dal 2005 e sottoposto a obbligo di smaltimento come rifiuto tossico entro il 12 aprile 2014 (!!!). Nota a margine: la ditta di consulenza dell’Amministrazione per la sicurezza (forse ritenendo il NAF SIII un gas “innocuo”?), non ha ritenuto di doverlo inserire nel Documento di valutazione dei rischi.

 Concludendo e per intenderci: lavoratori ed utenza sono seduti su circa trecento tonnellate di carta, senza sistema antincendio, e confidano nella loro buona stella!!! A fronte di questa situazione gravissima, Cgil, Cisl e Rsu hanno ritenuto di non dover presenziare alla riunione sulla sicurezza indetta dall’Amministrazione per il 6 aprile 2014, qualcuno si è spinto sino a definirla, citiamo testualmente, “irrilevante”!!! USB ritiene questa scelta gravissima e denuncia un’evidente scarsa attenzione alle problematiche inerenti la sicurezza; problematiche, lo ripetiamo, per anni volutamente ignorate o sottostimate, grazie anche ad una diffusa, inspiegabile tolleranza, dalla quasi totalità delle direzioni che si sono succedute alla guida della Biblioteca e che oggi esplodono in tutta la loro urgenza, ponendo una pesantissima ipoteca sul funzionamento dell’Istituto.

Comunque e con buona pace di chi ha scelto, data “l’irrilevanza” dell’argomento all’ordine del giorno, di non essere presente, la riunione si è fatta.

Abbiamo posto domande precise pretendendo risposte precise: quali misure l’Amministrazione (a livello locale, regionale, di ministero) intende adottare per risolvere lo scandalo decennale del non adeguamento della sede storica e definire in tempi brevi lo status normativo della nuova sede? I fondi per lo smaltimento e per qualunque altra opera di messa in sicurezza di Balbi 3 provengono da stanziamenti ad hoc? Abbiamo evidenziato come, nel caso in cui si attingesse ai fondi per l’allestimento e la messa in sicurezza dell’edificio di via Balbi 40, rischieremmo di porre una pesante ipoteca sui finanziamenti previsti per l’ agibilità e la sicurezza della nuova sede, fatto di per sé assolutamente inaccettabile. Il quadro che è emerso nel corso del confronto con l’amministrazione è a dir poco sconcertante e conferma quanto andiamo denunciando da anni.

Non è possibile continuare a far finta di niente lasciando lavoratori e utenza in una condizione priva dei requisiti minimi di sicurezza. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di tale gravissima situazione; rinviare riunioni (o non parteciparvi) ed eludere scomode realtà significa di fatto offrire una sponda alla latitanza dell’Amministrazione, latitanza, lo ribadiamo con forza, che si protrae almeno dal Duemila ad oggi!

       Ci sembra, in senso letterale, scherzare col fuoco.

Genova, 9.4.2014                                         USB Coordinamento Beni Culturali