FARMACIE COMUNALI : NO ALLA PRIVATIZZAZIONE SI AL RILANCIO

Genova -

Il recente referendum sull’acqua ha sonoramente bocciato le politiche di privatizzazione portate avanti in questi anni. Il Comune di Genova, da cui dipendono oggi le Farmacie comunali, intende invece proseguire imperterrito su questa strada.

Eppure e’ ormai chiaro a tutti che le privatizzazioni portano solo benefici a chi compra, spesso a prezzi di saldo: per gli utenti peggiora il servizio e aumentano i costi, per i lavoratori diminuiscono garanzie e tutele.

Il caso delle farmacie comunali di Genova è emblematico: trasformate in Spa da Pericu nel 1997, trasferite in AMIU nel 2001 sono state abbandonate a se stesse nonostante forniscano un servizio insostituibile e delicato e, particolare di non poco conto, garantiscano utili.

Ma tutto questo non è avvenuto a caso. Ripetendo un copione ormai tristemente noto, si sono così create le condizioni per giustificare l’ennesima svendita di un patrimonio pubblico.

I lavoratori da tempo denunciano questa situazione di colpevole abbandono e disinteresse da parte del consiglio di Amministrazione, di AMIU e del Comune. Hanno più volte avanzato proposte per il rilancio del servizio, proposte che avrebbero permesso al Comune di incrementare i servizi offerti conseguendo al tempo stesso risparmi e attutendo le conseguenze dei tagli alla sanità e ai servizi sociali. Non hanno ottenuto risposta.

Ora, ancora una volta, si vuol far pagare a loro e agli utenti il prezzo delle inefficenze altrui. E’ evidente infatti che l’ingresso dei privati porterebbe a ridurre la funzione di presidio sociale fino a qui svolta dalle farmacie comunali, metterebbe a rischio le farmacie meno redditizie (quelle ubicate nei quartieri più disagiati, dove il servizio è ancor più fondamentale), privilegerebbe la logica del profitto su quella del servizio.

I lavoratori delle farmacie comunali di USB

 

  • si oppongono con forza a questa scelta, confortati dalla sonora bocciatura referendaria delle politiche di privatizzazione.
  • denunciano l’ennesimo tentativo di svendita di un fondamentale patrimonio pubblico e di irresponsabile rinuncia ad una fonte di utili per il Comune.
  • chiedono con forza  che il Comune definisca immediatamente un piano di rilancio e di potenziamento del servizio                                                                                                                     

 

Coord. Prov.le USB Lavoro privato

                                                    Coord. Az.le USB Farmacie comunali