PERCHE' NOI NON CI SIAMO

Genova -

La settimana scorsa ha avuto luogo un incontro tra OO.SS. ed RSU finalizzato a decidere quali iniziative di lotta intraprendere per dare seguito allo stato di agitazione proclamato a livello locale. Dopo una serie di interventi volti a chiarire la situazione sullo stato dell’arte relativamente a Contratto Integrativo, Fondo 2009, RSP, ecc. si è iniziato a elencare, con pro e contro, le possibili iniziative da adottare. Si è parlato di un invito che la locale RSU avrebbe esteso a tutte le altre RSU delle dogane finalizzato ad allargare la mobilitazione ad altri uffici. La nostra sigla,visto il carattere nazionale dei problemi che abbiamo di fronte, ritiene indispensabile il coinvolgimento delle OO.SS. nazionali, ha chiesto, quindi, che tutte le sigle presenti si impegnassero alla proclamazione dello stato di agitazione del personale delle Dogane a livello nazionale in modo da poter affrontare i problemi con una mobilitazione su tutto il territorio italiano.

 

Solo la CGIL, per bocca del responsabile nazionale Agenzia Dogane, ha dichiarato che una decisione in tal senso non sarebbe stata un problema. Gli altri…………..

 

A questo punto una sigla confederale ha chiarito che nelle assemblee e nel documento che sarebbe scaturito dall’incontro si doveva fare riferimento, ESCLUSIVAMENTE, ai problemi sul tappeto e non alla politica governativa che, secondo noi, tali problemi ha determinato.

Ci siamo, quindi, dichiarati indisponibili ad intraprendere una serie di iniziative che peseranno sulle tasche dei colleghi e sugli interessi degli operatori senza attaccare la fonte VERA dei problemi: BRUNETTA!

 

E’ evidente che il direttore delle Dogane, Aronica, non si è svegliato una mattina con la luna storta e ha bloccato il nostro Contratto Integrativo!

 

Il tutto discende da una serie di provvedimenti del governo e da un clima, a partire dalla campagna contro i “fannulloni” passando per il Memorandum sul Pubblico Impiego, non firmato da USB, che si sono fatti in questi ultimi veramente insopportabili. Ma siccome ci sono alcune sigle che con tali provvedimenti sono d’accordo e che tali accordi hanno sottoscritto ecco spiegato il motivo per cui vogliono tenere bassi i toni e non disturbare troppo il manovratore.

 

Ecco perché noi non ci siamo: perché alcune delle sigle sindacali che a Genova vi chiedono di lottare a livello nazionale condividono e co-gestiscono la politica governativa. NOI NO!

 

Il Governo, e i suoi complici sindacali, sono a bordo di una macchina che ha imboccato una strada in senso contrario a quello di marcia: questo loro guidare contromano produce, evidentemente, dei danni a cosa e persone. I sindacati tradizionali, e i loro compari, per salvare la faccia scendono, ogni tanto, per soccorrere il pedone travolto o gli occupanti delle auto che viaggiano nel giusto senso di marcia ma sono vittime di incidenti frontali, NESSUNO DEI SEDICENTI PALADINI DEI LAVORATORI FA QUALCOSA PER FAR INVERTIRE LA MARCIA AL GOVERNO!!!

LA NOSTRA PROPOSTA E’ QUELLA DI METTERE IN CAMPO UNA LOTTA A LIVELLO NAZIONALE.

 

Pietro     ANDRIANI  Alessandra MAGHEI