UN FONDO D'INVESTIMENTO COMPROPRIETARIO DI MEDITERRANEA DELLE ACQUE! NON UN'OCCASIONE DI SVILUPPO MA SEMPLICE SPECULAZIONE !

Genova -

Mentre è in pieno svolgimento la raccolta di firme per i referendum che hanno come obiettivo la “ripubblicizzazione” dell'acqua apprendiamo la notizia dell'ingresso del fondo di investimento F2i dentro Mediterranea delle Acque attraverso un'operazione che lo porterà a detenere fino al 40% delle azioni. Applausi da Confindustria ed istituzioni pubbliche, silenzio totale da parte dei sindacati confederali. Tutto bene dunque? Noi pensiamo di NO !!

Quali conseguenze ci saranno per i lavoratori del settore ed i cittadini utenti del servizio? Le esperienze analoghe in Italia e all'estero sono senza dubbio inquietanti! I fondi di investimento hanno nella realizzazione del massimo profitto la loro finalità istituzionale e perseguono questo scopo con la massima determinazione, indifferenti a qualsiasi problema di natura sociale che si può presentare. Ogni centesimo investito deve rendere il massimo possibile! Per questo esiste il fondo!

Come si ricava il massimo profitto in un settore come quello dell'acqua? Un settore non manifatturiero e quindi dove non si produce nulla ma si eroga un servizio? Incentivazione dei consumi, aumento della tariffe, diminuzione degli addetti, dei salari, della manutenzione degli impianti!! Questa è la ricetta applicata ovunque sono entrate queste realtà finanziarie, più ancora del semplice ingresso dei privati che spesso rappresentano almeno realtà industriali.

Il signor Gamberale (dirigente del fondo F2i) viene da un'esperienza, quella della gestione privata della società autostrade, che racchiude tutte le negatività esposte più sopra: ingresso con minimo esborso finanziario, proliferazione dei km di autostrada a spese dello Stato, diminuzione del personale, diminuzione della manutenzione, aumento costante dei pedaggi.

L’ Unione sindacale di base ritiene che i lavoratori del settore ed i cittadini abbiano molti e fondati motivi per essere preoccupati da vicende di questo tipo!

L'acqua è un bene prezioso e va tutelato, risparmiato e garantito a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito! Le tariffe vanno quindi articolate per tutelare le fasce sociali deboli e colpire gli sprechi.

Gli addetti non vanno considerati un costo da tagliare, magari sostituendoli con personale precario e dequalificato. C'è bisogno invece di maggiore qualificazione, e di una sempre maggiore professionalità e capacità nella gestione di reti ed impianti. Reti ed impianti che non devono essere “spremuti” per aumentare i profitti e neppure costruiti con la sola finalità di aumentare gli utili.

SOSTENIAMO IL REFERENDUM PER L'ACQUA PUBBLICA!

 

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