Basta Ticket Restaurant. Monetizzare il servizio sostitutivo mensa è l'unica soluzione.

Genova -

Basta Ticket Restaurant.


Monetizzare il servizio sostitutivo mensa è l’unica soluzione.


Il CCNL del 14-9-2000 firmato da CGIL-CISL-UIL all’art.45 comma 6 stabiliva per la prima volta l’esclusione di ogni forma di monetizzazione del servizio sostitutivo della mensa. E’ evidente che questa scelta apriva la strada ad un mercato enorme in mano a pochissime aziende fornitrici.

Il valore del Buono Pasto era contrattato tra RSU ed Amministrazioni, infatti c’erano differenze importanti tra ente ed ente. In genere le Regioni lo avevano molto più alto.

Le Amministrazioni non hanno nessun obbligo nel prevedere un servizio sostitutivo mensa, infatti le norme prevedono il condizionamento da assetti organizzativi e risorse disponibili. Sono tanti i piccoli comuni che non danno i buoni pasto ai propri dipendenti.

Per molti anni ogni Amministrazione assegnava in proprio con apposita gara il servizio alla società che distribuiva i buoni pasto.

Per molti anni il meccanismo ha funzionato con relativa soddisfazione da parte di lavoratori e commercianti.

Con il Dlgs. 6-7-2012 n° 95 art.5 comma 7 veniva stabilito dal Governo che il limite massimo per tutti i dipendenti pubblici era di 7€. Un taglio pesantissimo al nostro salario accessorio. I dipendenti pubblici utilizzati come bancomat in nome dell’UE che chiedeva al nostro paese forme drastiche di spending review.

Da qualche anno questi appalti sono centralizzati attraverso la Consip, appalti al massimo ribasso e come la storia degli ultimi mesi ci ha insegnato, anche senza certezze finanziarie e regolamentari da parte delle aziende aggiudicatrici che essendo gare europee, spesso non conoscono nemmeno i territori sui quali dovrebbero operare.

Il fallimento della Qui Ticket è stato l’apice dei segnali di crisi dei buoni pasto. Debiti insolvibili, centinaia di lavoratori licenziati, commercianti con crediti enormi e lavoratori con in mano buoni senza nessun valore.


Di fatto un taglio al salario.


Il nuovo appalto vinto dalla Sodexo si è dimostrato da subito molto carente. Pochissimi i locali convenzionati, poi ridotti a zero con la scelta di questa società di aumentare la quota che i ristoratori dovrebbero pagare per ogni Buono Pasto ritirato.

Questi avvenimenti legati ad una profonda sfiducia di commercianti e lavoratori dopo gli ultimi avvenimenti, ha prodotto per l’ennesima volta il fatto che i lavoratori hanno in mano solo carta straccia e che le Amministrazioni comprano migliaia di buoni pasto che di fatto inutilizzabili.

Occorre bloccare l’acquisto dei buoni pasto da parte delle Amministrazioni per non buttare via soldi pubblici e comunque bloccare la consegna ai lavoratori per non ritrovarci nella situazione di centinaia di ticket da dover sostituire.

Occorre velocemente abrogare il comma 6 dell’art.4 5 del CCNL 14-9-2000 per permettere la monetizzazione del servizio sostitutivo mensa. CGIL-CISL-UIL firmatarie di quel CCNL potrebbero farlo immediatamente. Oltretutto, eliminando i buoni pasto, il limite dei 7 € viene superato.

In alternativa, occorre che il Governo aumenti il limite dei buoni pasto a 15 € (7 € da tempo ormai non bastano più) e riconsegni alla trattativa decentrata la possibilità di contrattare soluzioni di maggior favore e la Consip riveda le regole dell’appalto.


USB P.I. Funzioni Locali Liguria Genova 2-4-2019