Le RdB/CUB a Genova presentano la piattaforma di Pubblico Impiego

Genova -

Un centinaio di lavoratori, provenienti da tutta la Liguria, stamattina hanno manifestato di fronte al Comune di Genova per presentare le proposte delle RdB/CUB nel Pubblico Impiego. L’iniziativa è stata organizzata a Genova, come in decine di città italiane, nell’ambito della giornata nazionale a difesa del lavoro pubblico.

Per noi la Pubblica Amministrazione ha un ruolo primario nelle garanzie di servizi e di equità lo Stato deve dare ai cittadini.

Ritenere la Pubblica Amministrazione, e i suoi dipendenti un costo, è quindi il peggior danno si possa fare ai cittadini.

Sempre più spesso all’alleggerimento dei bilanci delle pubbliche Amministrazioni, attraverso privatizzazioni ed esternalizzazioni, corrisponde un alleggerimento delle tasche dei cittadini che devono pagarsi servizi che prima ottenevano gratuitamente.

Il precariato nella Pubblica Amministrazione è la piaga delle piaghe perché, con esso, lo Stato rinuncia a quel ruolo di regolatore del mercato del lavoro che dovrebbe essere suo.

Il salario compresso, il ritardo nei rinnovi contrattuali sta divenendo una prassi che, nella Pubblica Amministrazione, come in tutto il lavoro dipendente, sta affamando i lavoratori. Solo l’introduzione di una Nuova Scala Mobile, su cui stiamo organizzando una proposta di legge di iniziativa popolare, può salvaguardare i nostri salari.

Denunciare queste cose, confrontarsi su esse con i lavoratori diviene sempre più difficile perché sempre più amministrazioni cercano di restringere gli spazi democratici.

Abbiamo scelto il Comune di Genova, come luogo simbolico di ciò che non ci piace. Dello smantellamento del servizio pubblico, della precarizzazione del lavoro, della repressione degli spazi democratici.

Nel Comune di Genova, in prima linea su privatizzazioni e precariato, con interpretazione unilaterale delle normative, si impedisce ai “delegati RSU” dissidenti il diritto di indire assemblee. Hanno paura di chi dice cose diverse? Oggi l’Assessore Facco, che abbiamo incontrato durante la manifestazione, ha confermato la posizione di repressione dicendo che ai dipendenti comunali oggi in manifestazione sarà imputata un assenza ingiustificata dal servizio.

Questa è la democrazia del Comune di Genova. Chi dice cose che non piacciono deve essere punito. Magari trincerandosi dietro a norme, codicilli ed interpretazioni unidirezionali delle stesse.