USB Comune di Savona: DA UNA PARTE SOLA, DALLA PARTE DEI LAVORATORI

Savona -



USB Comune di Savona: DA UNA PARTE SOLA, DALLA PARTE DEI LAVORATORI

Unione Sindacale di Base, cioè di lavoratori come te

Dopo 8 anni di blocco contrattuale la USB ha convocato lo scorso 12 ottobre una manifestazione-presidio davanti alla sede dell’Aran per rivendicare un incremento stipendiale che tenga conto dell’inflazione maturata negli anni in cui il contratto non è stato rinnovato. Mentre l’IPCA (indice dei prezzi al consumo) nel periodo 2010-2017 è cresciuto del 10%, CGIL-CISL-UIL lo scorso 30 novembre si sono accordate con il Governo per un aumento a regime di 85 euro lordi mensili, pari al 4,7% di una retribuzione media, una percentuale ben lontana anche dall’assicurare il recupero della sola inflazione. Se sarà confermata questa cifra le retribuzioni dei lavoratori pubblici subiranno danni irreversibili e incalcolabili. CGIL-CISL-UIL hanno ancora una volta abbracciato e fatto proprie le logiche di attacco al pubblico impiego, per allineare al ribasso le retribuzioni di questa categoria a quelle del privato, in un contesto generale di smantellamento dello stato sociale e di contenimento della spesa pubblica, scelte che continuano a produrre la privatizzazione dei servizi e sempre maggiori disuguaglianze. La USB si batte per la difesa di un Welfare universale e per maggiori investimenti nella spesa pubblica.

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Ancora sulla vicenda della riduzione dei nostri stipendi

La riduzione della parte variabile del fondo (circa 355.000 euro) con conseguente cancellazione o drastica riduzione di gran parte delle indennità decentrate non era ineluttabile (e infatti quello dei dirigenti è stato ridotto di pochissimo, al netto delle spese per il dirigente cessato). Per eventuali dubbi in merito basta leggere la legge 213/2012 che ha introdotto nel D. Lgs 267/2000 gli art. 243 bis, ter e quater.

Quindi l'amministrazione -con una sua autonoma decisione- tra le misure di riequilibrio ha ridotto il nostro fondo (art. 15 commi 2 e 5) ma avrebbe benissimo potuto ridurre altre poste finalizzate al piano di rientro.

Ecco il testo del comma 9 dell'art. 243 bis di cui trattasi:

In caso di accesso al Fondo di rotazione di cui all'articolo 243-ter, l'Ente deve adottare entro il termine dell'esercizio finanziario le seguenti misure di riequilibrio della parte corrente del bilancio:
a) a decorrere dall'esercizio finanziario successivo, riduzione delle spese di personale,
da realizzare in particolare attraverso l'eliminazione dai fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del comparto, delle risorse di cui agli articoli 15, comma 5, e 26, comma 3, dei Contratti collettivi nazionali di lavoro del 1° aprile 1999 (comparto) e del 23 dicembre 1999 (dirigenza), per la quota non connessa all'effettivo incremento delle dotazioni organiche;

Non ci risulta che il ns comune abbia acceduto a tale fondo e dunque non era vincolato a tale riduzione.

Qualcuno per caso ci ha raccontato quella dell'uva?

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Aspettativa di vita e aspettativa di pensione: una trappola … mortale

Il calcolo dell'aspettativa di vita è una trappola mortale che ha la funzione di alzare l'età pensionabile praticamente all'infinito. Un aumento della speranza di vita innalza l'età pensionabile, una riduzione non la riabbassa.

Quindi neanche una moria generalizzata di pensionati riporterebbe più indietro l'età pensionabile.
È un meccanismo introdotto nel 2009 dal governo Berlusconi e coltivato dai governi successivi con la legge Fornero, che rispetta il dictat della famosa lettera di Trichet sulla necessità di portare a 67 anni l'età pensionabile. Di questo passo arrivare ai 70 per la pensione è solo una questione di tempo.

L'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita non è automatico ma viene codificato da un decreto ministeriale, quindi c'è una responsabilità governativa che si nasconde dietro l'ineluttabilità della norma.
L'aspettativa di vita si calcola ogni tre anni, dal 2019 ogni due, non consente di tornare indietro. Tanto è vero che si è avuta una riduzione della speranza di vita nel 2015, poi una vera e propria "botta di vita " ha riportato in positivo il calcolo. Qualche dubbio sul calcolo è sicuramente consentito visto come l'Istat ha erroneamente calcolato il pil più volte.Mentre si allunga l'età pensionistica, si riducono i coefficienti di trasformazione impedendo quindi un incremento pensionistico a fronte del prolungamento degli anni lavorativi. Allo stesso  tempo si promette una rivalutazione delle pensioni dell'1,2% per il calcolo dell'aumento dell'inflazione che di fatto è una tassa mascherata. Questa promessa del governo concordata con cgil cisl uil dovrebbe compensare la bocciatura della Consulta ed è stata per tempo annunciata in modo da condizionare l'esito della sentenza.

La legge Fornero risulta essere la trasposizione legislativa del progetto di allungamento dell'età pensionabile. Crea una frattura sociale con il messaggio che bisogna andare in pensione più tardi perché i pensionati vivono troppo a lungo e non si spiega che anche se scomparissero tutti non si andrebbe in pensione prima ugualmente. Riduce il godimento della pensione per i lavoratori attivi scaricando la responsabilità sulla longevità dei pensionati.
Aumenta l'età pensionabile delle donne del privato di un anno intero, le donne dal 2010 hanno avuto un innalzamento dell'età pensionabile di ben 7 anni, camuffato come parità con gli uomini e non per colpa dei centenari.
È evidente come oggi la legge Fornero sia la sintesi delle politiche pensionistiche e diventi per questo l'obiettivo delle lotte di pensionati e lavoratori.

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Sul sempre caldo tema delle pensioni pubblichiamo l'interessante contributo di un collega:


Uno dei misteri più impenetrabile della questione pensionistica, è capire come viene calcolata l’aspettativa di vita, visto che cresce a dismisura a seconda… dei conti da far quadrare! Basta soffermarsi a leggere i manifesti funebri affissi negli appositi spazi per capire che c’è qualche cosa che non funziona, inoltre, mentre la matematica è senza dubbio una scienza esatta, la statistica no! De Grulle diceva che se tu mangi due polli e io nessuno, statisticamente risulta che ne abbiamo mangiato uno ciascuno, quindi l’analisi statistica è profondamente condizionata dai parametri di riferimento.

Su internet, si trova questa pagina del Politecnico di Torino:

www.mondovi.polito.it/docenti/mela/indicatori/9.htm

secondo la quale la speranza di vita si calcola in base alla data di nascita (e non in base ai desideri dei governati di turno) ed è quella per tutti i nati in quegli anni. Nella tabella riportata nel sito, in Europa per i nati negli anni dal 1950 al 1955 è di 66,1 anni per i nati dal 1990 al 1995 è di 72,9; in Africa è rispettivamente di 37,8 e 52,8. Visto che la fonte sono le Nazioni Unite la ritengo un po’ meno soggetta a manipolazione rispetto a quella del nostro governo.

Il criterio più logico per decidere quando è il momento di mandare le persone in pensione dovrebbe essere il rapporto tra età anagrafica e anni lavorati. Il valore massimo dovrebbe essere 100 corrispondente a 60 anni di età e 40 di contributi, considerando che attualmente il mercato del lavoro sta andando sempre più verso la precarizzazione, il valore dovrebbe andare a scendere, non a salire.

C’è un altro fattore che viene sottovalutato, ma andrebbe considerato con attenzione: la capacità lavorativa (il termine produttività lo lasciamo usare ad altri) ovvero non solo chi lavora su una impalcatura ad una certa età non ha più senso che la frequenti, ma anche, all’opposto, un professore universitario potrebbe sempre tenere seminari, scrivere articoli ecc. ma la cattedra dovrebbe essere assegnata ad una persona più giovane, formata con criteri corrispondenti a conoscenze più recenti: l’esperienza è indispensabile, ma il tipo di preparazione (e le motivazioni) anche!


ISCRIVITI ALLA USB

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RLS

I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono:

Birocchi, Casalini e Vadone.

I colleghi sono invitati a segnalar loro problematiche in

materia di sicurezza di cui abbiano conoscenza.

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RINNOVO RSU

Intendiamo presentare la lista alle elezioni per il rinnovo della RSU previste nella prossima primavera, persuasi che avremo da voi un largo consenso.

I prossimi mesi saranno dedicati alla preparazione di una lista il più possibile rappresentativa.

A tutti l'appello a proporci candidature ed auto candidature.


I nostri rappresentanti aziendali:

Sommariva Eugenio, coordinatore (int. 378)

Del Buono M. Grazia (int. 5524)

Sanna Rodolfo (int. 225)

Vadone Bruno (int. 382)

Birocchi Francesco (int. 456)

De Boer Pauline (880241)

Per comunicazioni o informazioni chiamateli o scriveteci al nostro indirizzo mail:

usb@comune.savona.it